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Red 18 ottobre 2017
Strumenti antichi, festival a Stampace
Giovedì sera, nella Chiesa di San Michele in Stampace, a Cagliari, concerto dell’Officina delle voci. Fino al 18 novembre, un fitto programma tra incontri musicali, conferenze e masterclass con i maggiori esperti internazionali per la settima edizione della manifestazione


CAGLIARI - Concerti, conferenze, masterclass e seminari per riscoprire tutta la bellezza del repertorio barocco e non solo. Da giovedì 19 ottobre, entra nel vivo il Festival degli strumenti antichi, attesissimo appuntamento organizzato dalla sezione interdipartimentale di Musica antica del Conservatorio di Cagliari. Numerose sono le novità dell’edizione 2017. Tra tutte, c’è la nutrita presenza di esperti di fama internazionale: da Roberta Invernizzi e Rebeca Ferri, protagoniste delle masterclass di Canto barocco e di Violoncello barocco, a Paolo Grazzi e Carlo Ipata, che terranno (alcuni sono stati svolti nelle passate settimane) dei seminari sull’oboe barocco e classico e sul traversiere.

Giovedì 19 (tranne gli ultimi due, tutti i concerti si terranno alle 21, nella Chiesa di San Michele, in Via Ospedale), si comincia con un concerto dal titolo “Nuova Musica-Musica ritrovata”: gli allievi dell’“Officina delle voci”, il laboratorio corale guidato dal docente del Conservatorio Michele Napolitano, proporranno al pubblico un programma che spazierà da Mozart a Tuveri. Si prosegue sabato 21, con “Il caro Sassone e le sue opere”, un omaggio a Georg Friedrich Händel, che vedrà in scena il soprano Elisabetta Scano, il controtenore Ettore Agati ed il Bizzarria Ensemble. Venerdì 27, sarà la volta di richiami d’amore nella canzone italiana del Diciassettesimo secolo con l’ensemble Musici di Castello, che proporrà il concerto “Ninfe, zefiri e cicale”.

Il cavicembalo sarà protagonista, sabato 4 novembre, della serata intitolata “Händel, Scarlatti e le loro sfide tra spade e cembali”: si esibirà al clavicembalo Fernando De Luca. Giovedì 9 novembre, le musiche di Porpora e Bach saranno al centro della serata intitolata “Vocalità italiana e virtuosismo tedesco”, con il soprano Roberta Invernizzi, Carlo Ipata al traversiere, Attilio Motzo e Luca Persico ai violini, Sara Meloni alla viola, Fabrizio Meloni al violoncello, Alessio Povolo al contrabbasso e Fabrizio Marchionni al clavicembalo. Il ciclo di concerti si chiude con i due appuntamenti “Mozart–Hummel, il maestro e l’allievo” e “Dal classicismo al romanticismo: Parigi e Vienna”, in programma sabato 11 e sabato 18 novembre, nel Palazzo Siotto, organizzati in collaborazione con l’associazione Mozart Italia.

Ricco è anche il cartellone delle conferenze: le prime, partite già a settembre, proseguono mercoledì 25 ottobre, alle 18.30, nell’aula magna del Conservatorio, con un incontro curato dal musicologo Roberto Milleddu dal titolo “La registrazione sonora e la riscoperta della musica antica”, mentre mercoledì 8 novembre, Carlo Ipata parlerà di “Il traversiere: lo strumento e il suo repertorio”. I seminari si avvarranno della collaborazione di Paolo Grazzi, uno dei maggiori esperti internazionali di Oboe barocco e classico. Di Franca Floris, direttrice del Complesso vocale di Nuoro. Di Rebeca Ferri, che terrà anche in questa edizione il seminario di Flauto dolce e la Masterclass di Violoncello barocco.

Di Carlo Ipata, altro esperto internazionale di traversiere che terrà un seminario di musica da camera e traversiere. Di Roberta Invernizzi, tra le maggiori interpreti di musica barocca a livello internazionale, protagonista di una Masterclass di canto barocco. Chiude l’elenco dei corsi il seminario tenuto da Fernando De Luca, titolare della cattedra di clavicembalo e tastiere storiche al Conservatorio di Cagliari, dal titolo “Il clavicembalo” mentre Francesco Giammarco, docente di pianoforte nell’istituzione musicale cagliaritana, proporrà un incontro sul “Il pianoforte viennese”. L’ingresso ai concerti nella Chiesa di San Michele ed alle conferenze è libero e gratuito. Per i concerti in programma al Palazzo Siotto il costo dei biglietti è di 8euro.

Nella foto: Carlo Ipata
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