In gioco interessi altissimi per gestire gli investimenti e la riqualificazione dello scalo turistico della Riviera del Corallo. Dopo la guerra in Regione arriva la pace di Alghero
ALGHERO - Dopo la sonora bocciatura dei due singoli progetti da parte della Regione Sardegna, «perché non di interesse pubblico» [
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Marinedì e Consorzio del Porto. Un vero e proprio macigno quello decretato nel maggio scorso con «l’assenza dell’interesse pubblico dei due progetti di finanza presentati per la riqualificazione, l’ampliamento e la gestione del porto di Alghero», che i due contendenti tentano di "spostare".
Il percorso individuato è chiaro: deporre l'ascia di guerra e tentare un progetto comune che metta al centro degli interessi privati il pubblico. Non è da dimenticare, infatti, che tutta l'area interessata è demaniale, ne consegue che gli eventuali investimenti di aziende o consorzi privati debbano obbligatoriamente prevedere l'interesse generale e pubblico per poter ottenere il via libera dagli uffici competenti.
In gioco ci sono interessi altissimi per gestire gli investimenti e la riqualificazione dello scalo turistico della Riviera del Corallo. Così dopo la guerra in Regione arriva la pace di Alghero. Ad annunciare il disgelo il presidente del Consorzio del Porto, Giancarlo Piras [
GUARDA], l'unico ad operare attivamente su Alghero con bilanci in positivo e fatturati medi di circa 500mila euro. «
Consorzio e
Marinedì - precisa Piras, annunciando il
boom di attracchi della stagione 2017 - vogliono integrare e sviluppare insieme i progetti già presentati salvaguardando l’identità storica, culturale ed economica del nostro Porto, con l’obiettivo di migliorare il numero e la qualità dei servizi offerti al diporto nautico e favorire la crescita occupazionale».