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Red 24 agosto 2017
Lettere dal carcere a Casa Gioiosa
Sabato sera, nuovo evento alla scoperta del passato carcerario di Casa Gioiosa, ex colonia penale oggi sede del Parco naturale regionale di Porto Conte e del museo della memoria carceraria G.Tomasiello. L’evento si inserisce nel programma “Sere d’estate al Parco”


ALGHERO - Sabato 26 agosto, Casa Gioiosa si trasformerà in un palcoscenico in cui i protagonisti saranno i pensieri, le emozioni e le parole degli stessi detenuti della colonia penale di Tramariglio, riportati alla luce attraverso le lettere e documenti recuperati dall’archivio della colonia penale. Com’è noto, oggi la sede del Parco naturale regionale di Porto Conte ospita un museo della memoria realizzato grazie al fattivo lavoro di recupero archivistico realizzato con il contributo di detenuti in regime di art.21 e l'opera dell’archivista Stefano Tedde. “Lettere dal carcere”, questo il titolo dell’evento, vuole dare l’opportunità ai visitatori di assaporare in una serata l’atmosfera di una giornata da detenuto attraverso la lettura di episodi e storie realmente vissute dagli oltre 5mila detenuti che passarono parte della loro vita a Tramariglio. Le letture saranno introdotte dallo stesso Tedde, interpretate dalle voci di Alessandro Pala e Chiara Murru ed accompagnate dalle note del pianoforte del maestro Raimondo Dore. La serata sarà allietata da un aperitivo a base di prodotti del marchio di qualità del Parco e da un brindisi finale.

Scrivere, tracciare lettere e segni sulla carta, lasciare memoria del proprio passaggio ha rappresentato per i detenuti della colonia un tentativo efficace di comunicazione con l’esterno. Scrivevano a mogli, figli, parenti e amici, per ricevere informazioni ed informare al contempo i propri congiunti sulle loro condizioni di vita nella colonia. Scrivevano a vari rappresentanti istituzionali, per invocare diritti e benefici specifici. Scrivevano al direttore, spesso per vedersi assegnate determinate mansioni, per discolparsi di eventuali accuse o ottenere determinati favori. Alcuni chiedevano il permesso di scrivere a parenti lontani (quasi sempre in America del sud), altri invece abbisognavano di sufficienti quantità di carta per raccontare della propria vita. Secondo il regolamento del 1931, i detenuti non potevano ricevere o inviare notizie ai familiari senza che prima gli scritti non fossero letti e vistati dalle autorità dirigenti. Quando la lettera poteva veicolare una comunicazione pericolosa, con eventuali indicazioni in codice o ambigue richieste, veniva immediatamente censurata. Anche il cappellano della colonia poteva spesso censurare le missive, quando si potevano leggere tra le righe ammiccamenti amorosi o esplicite affermazioni affettive. La corrispondenza fra detenuti era sottoposta a misure di sicurezza: era permessa solo quando essi erano parenti entro il secondo grado o se si trattava di due coniugi.

Le lettere erano compilate in genere nel locale detto “di scritturazione”, ed imbucate in un’apposita cassetta chiusa a chiave e custodita nello stesso locale. I detenuti potevano scrivere solo in determinati giorni della settimana ed in genere le penne venivano consegnate dal personale al momento della stesura. In ogni altro momento della giornata, era vietato scrivere: le missive venivano sequestrate ed incluse nei rapporti disciplinari, come prova dell’infrazione commessa. Tornando alla serata, dalle ore 19 alle 23, sarà possibile visitare le aree museali di Casa Gioiosa e quindi immergersi all’interno di quelle che furono le vecchie celle carcerarie e rivivere la giornata tipo di un detenuto nell’area museale interattiva, mentre dalle 20.30, inizieranno le letture con l’accompagnamento musicale. Il costo è di 20euro a persona. Per chi fosse interessato è necessaria la prenotazione. Per ulteriori informazioni e prenotazioni, si può telefonare ai numeri 331/3400862 o 079/942111 (dalle ore 9 alle 18) o inviare una e-mail all'indirizzo web info@exploralghero.it.
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