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Red 20 agosto 2017
Droga nello stomaco: scoperto detenuto
Un 66enne cagliaritano, che era uscito in permesso premio lunedì, rientrando nel carcere di Uta è stato accompagnato nell´ospedale cittadino per dei controlli. All´interno dello stomaco aveva sette ovuli, per un totale di 155grammi tra marijuana, eroina e cocaina


UTA – Ieri (sabato), la Polizia penitenziaria viene insospettita dallo strano comportamento di un detenuto che rientrava nella casa circondariale di Uta dal permesso premio. Pare che lo stesso avesse atteggiamenti come quelli di una persona sbronza.

Così, un 66enne cagliaritano, che era uscito in permesso premio lunedì, dentro per i reati di truffa e ricettazione con fine pena 2019, è stato accompagnato nel nosocomio cittadino per dei controlli. Veniva appurato che il detenuto aveva all’interno dello stomaco sette ovuli, per un totale di 155grammi di sostanze stupefacenti tra marijuana, eroina e cocaina.

«Ottimo lavoro di controllo della Polizia penitenziaria al quale facciamo i nostri complimenti. Questo intervento, come tanti altri precedenti, farà in modo che all’interno del Penitenziario si lavori in modo più sereno. I poliziotti penitenziari in servizio in quel momento – dichiara il segretario generale aggiunto della Fns Cisl Giovanni Villa - sono riusciti a decifrare professionalmente l’atteggiamento del rientro permesso che, siccome conosciuto, non si era mai comportato, anche nelle movenze, in quel modo. I risultati dal carcere di Uta arrivano continuamente e grazie al lavoro dei trinceristi, cioè la Polizia penitenziaria al contrario invece, i risultati e le giuste attenzioni non arrivano dall’amministrazione penitenziaria, specialmente dal dipartimento. Per l’ennesima volta, chiediamo la giusta considerazione per questi operatori della sicurezza, non si può continuare a guardare dall’altra parte, ribadiamo che servono unità, mezzi, strumenti e risorse finanziarie per garantire serenità ai poliziotti ed una più ottimale risposta ai cittadini che pagano le tasse e che giustamente pretendono una sicurezza efficiente. il lavoro, questo particolare servizio, lo si fa in silenzio, l’amministrazione risponda non negando i diritti acquisiti ai poliziotti, siano essi economici, basti pensare agli straordinari non pagati, o strutturali infatti, si continua a lavorare senza condizionatori nei posti di servizio, alla faccia del nuovo complesso penitenziario. Il provveditore e il capo dap intervengano con decisione per garantire questi diritti».
17:08
Una targa in memoria dei cinque appartenenti al Corpo degli Agenti di Custodia, barbaramente trucidati nella notte del 18 novembre 1945, durante una rivolta all’interno della Casa di Reclusione di Alghero nel tentativo di impedire l’evasione di massa dei detenuti


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