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Gianni Cherchi 16 agosto 2017
L'opinione di Gianni Cherchi
Quello che del Marino non dicono


Nella mia qualità di segretario cittadino dell’Upc ma, anche, di utente dei servizi ospedalieri che la città di Alghero offre, mi vedo costretto ad intervenire per stigmatizzare il ventilato ridimensionamento del nostro Ospedale Marino i cui Reparti di Ortopedia e Traumatologia verrebbero inglobati all’interno dell’Ospedale Civile. In questa calda estate, quando la gente è in vacanza e l’opinione pubblica è distratta, i responsabili della Sanità regionale lavorano alacremente ed hanno deciso che il 1° Settembre 2017 i principali Reparti dell’Ospedale Marino dovranno essere trasferiti, ipso facto, nel poco accogliente ed incapiente Ospedale Civile di Alghero. Questa decisione, a mio parere infelice e poco ponderata, non ha tenuto conto di alcune criticità evidenti di natura tecnico–logistica che ritengo opportuno evidenziare.

L’Ospedale Marino dispone di tre sale operatorie nuove, ampie e moderne oltre che a norma, dotate di schermatura per l’utilizzo di apparecchiature radiologiche, specifiche per l’ortopedia e traumatologia, tali da garantire la sicurezza degli operatori e dei pazienti; una quarta sala operatoria potrebbe essere resa operativa con un minimo intervento finanziario; l’Ospedale Civile, invece, dispone di due sale operatorie piccole e vetuste che parrebbero non disporre delle schermature di cui sopra; contro ogni logica ci vorrebbero far credere che le due sale operatorie del Civile potranno svolgere in maniera efficiente il lavoro che già compiono e sobbarcarsi anche gli oltre mille interventi (di cui circa 200 protesici) derivanti dal Marino; con il trasferimento ipotizzato, il Civile avrebbe un ulteriore aggravio di lavoro spropositato se dovessero sobbarcarsi i pazienti del Pronto soccorso e Radiologia oggi a carico del Marino, oltre a quelli già numerosi quotidianamente a loro carico che non riescono a smaltire, come sanno bene quelli che hanno avuto la ventura di recarsi al Pronto soccorso, dove quotidianamente “bivaccano” per ore decine di persone in attesa di essere visitate; sembrerebbe, inoltre che gli ascensori del Civile non siano idonei al trasporto di barelle con pazienti in trazione; il servizio di Fisioterapia, però, rimarrebbe al Marino, per cui i pazienti di traumatologia operati al Civile, dovranno essere quotidianamente trasferiti, di volta in volta, al fine di poter completare il trattamento riabilitativo, con evidente disagio e costi.

Al riguardo, l’Upc non ha nessuna intenzione di fare polemiche sterili, ma proposte sensate che vengano valutate dal Consiglio delle Autonomie locali a corredo del documento relativo alla Rete ospedaliera che dovrà essere discusso in Consiglio regionale. La logica ed il buon senso, suggerirebbero un cambio di rotta radicale, ovvero trasferire tutta l’attività chirurgica, di entrambi i nosocomi, al Marino che, come evidenziato, è più idoneo sotto tutti i profili, in attesa che la Regione Sardegna predisponga gli opportuni interventi per l’ampliamento e riqualificazione delle sale operatorie del Civile e di quant’altro necessita per un riammodernamento complessivo di tutta la struttura ospedaliera. In conclusione, questa operazione di restyling sanitario-finanziario, lungi dal portare alcun beneficio all’utenza, creerà ad essa enormi difficoltà, in quanto è ovvio che il trasferimento dei nuovi Reparti al Civile renderà impossibile mantenere un adeguato standard numerico degli interventi chirurgici. Verranno pertanto garantite soltanto le urgenze, mentre per tutti gli altri casi, gli utenti algheresi che vorranno farsi operare, dovranno recarsi ad Olbia, Cagliari o chissà dove.

Mi auguro che tutte le forze politiche e di opinione cittadine, in particolare il sindaco Mario Bruno, si mobilitino per scongiurare un nuovo evento catastrofico per la nostra città e che, memori di quanto accaduto per il nostro aeroporto, si evitino anche per la Sanità, i cosiddetti “viaggi della Speranza”. A tutt'oggi, ho purtroppo la sensazione che l’attuale Amministrazione comunale non abbia chiara la gravità di quanto sta avvenendo, per cui spero che non si renda complice silenzioso di quello che la Sanità regionale ci sta propinando. Per questi motivi, chiediamo con forza che il direttore della Assl di Sassari dottor Giuseppe Pintor sospenda la determina dirigenziale relativa al ridimensionamento dell’Ospedale Marino.

* segretario cittadino dell’Upc
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