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Mariangela Pala 11 agosto 2017
Industria e porto, Pd: «assenti i progetti del Cip»
Il Partito democratico di Porto Torres si interroga sulle iniziative e sugli investimenti portati avanti dal Consorzio industriale provinciale di Sassari per far crescere il tessuto industriale del territorio


PORTO TORRES - Il Partito democratico di Porto Torres si interroga sulle iniziative e sugli investimenti portati avanti dal Consorzio industriale provinciale di Sassari per far crescere il tessuto industriale del territorio. «Dove sono le bonifiche che avrebbero dovuto rendere le aree disponibili per nuove intraprese imprenditoriali e in che modo si stanno creando le condizioni per favorire la famosa filiera a monte e a valle della Chimica Verde?» Sono solo alcuni dei quesiti che la segreteria del Pd cittadino pone al Consorzio preoccupata in particolar modo del futuro del porto industriale.

«Ad oggi le risposte sono scarse e vaghe, - aggiunge il segretario Pd Mirko Luiu - e se pensiamo che i componenti del Consorzio industriale altro non sono che i rappresentanti della defunta Provincia, e dei comuni di Sassari, Alghero e Porto Torres nominati dai rispettivi responsabili, allora le preoccupazioni ci sono tutte». Nella brochure di presentazione del Cip si può leggere che lo scopo principale è quello di promuovere le condizioni necessarie per la nascita e lo sviluppo delle attività produttive e agevolare l’insediamento imprenditoriale del territorio. «Per anni ci siamo nascosti dietro l’alibi che fosse l’Eni che non permetteva ulteriori insediamenti industriali, ma ora che la presenza dell’Ente Nazionale Idrocarburi è ormai ridotta ai minimi termini, stanno venendo fuori tutte le lacune di un territorio, che dimostra scarsa capacità attrattiva e altrettanto poca capacità di idee e progettazioni», sottolinea la segreteria Pd.

Il Cip oggi riesce a sostenersi economicamente grazie alla gestione del depuratore consortile, «ma anche qua stanno venendo fuori tutti i limiti di un impianto che ormai da troppi anni non usufruisce degli investimenti necessari ad adattare i propri standard e le proprie tecnologie alle sempre più stringenti limitazioni di legge, - evidenzia il Pd - con conseguenti serie limitazioni alle proprie capacità produttive che non riescono quasi più a soddisfare le esigenze di uno stabilimento quasi fermo e che al momento rappresenta i maggiori introiti economici». Ragioni che spingono la segretaria Pd a rivolgersi alle istituzioni che compongono il Cip affinché pongano i presupposti per fare quel salto di qualità necessario e indispensabile per uno strumento quale è il Consorzio, coinvolgendo anche le associazioni di categoria, imprenditoriali, le marinerie e tutte quelle altre figure che possono apportare un giusto contributo per trovare insieme un’ idea il più condivisa possibile di sviluppo industriale.

«Non dimentichiamo - conclude il segretario Luiu - che ancora oggi il comparto industriale rappresenta il maggior fornitore di buste paga del nostro comune, noi ci crediamo e siamo sempre disponibili a dare il nostro contributo».


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