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Red 24 giugno 2017
«Aggressioni e proteste a Bancali»
«Ieri pomeriggio intorno alle 14.30, si è reso necessario l’invio d’urgenza di un detenuto di nazionalità italiana presso il vicino pronto soccorso per aver ingerito plexiglass tanto che una volta giunti in ospedale è stato necessario che lo stesso venisse sottoposto ad intervento chirurgico», denuncia il segretario generale aggiunto dell’Osapp Domenico Nicotra


SASSARI - «Se si volesse utilizzare una metafora, potremmo asserire che la Casa circondariale di Bancali stia diventando l’infermo dantesco. Ancora criticità che in modo ormai pressoché giornaliero si registrano nell’Istituto sardo con continue aggressione subite dal personale di Polizia penitenziaria che senza una guida ormai stenta anche nel garantire il livelli minimi di sicurezza». A dichiararlo è il segretario generale aggiunto dell’Osapp Domenico Nicotra, che «nel silenzio dell’amministrazione penitenziaria è l’unica voce fuori dal “coro” che denuncia tutte le continue ed ingiuste vicissitudini patite dai poliziotti penitenziari».

«Ieri pomeriggio intorno alle 14.30 - prosegue Nicotra - si è reso necessario l’invio d’urgenza di un detenuto di nazionalità italiana presso il vicino pronto soccorso per aver ingerito plexiglass tanto che una volta giunti in ospedale è stato necessario che lo stesso venisse sottoposto ad intervento chirurgico. Fino a quel momento, tutto è proseguito nella normalità, ma una volta che il detenuto è giunto nella camera di degenza ha cominciato ad inveire contro il personale e staccandosi la flebo dal braccio cercava di ferire i poliziotti penitenziari che stavano assicurando il piantonamento. Ci sono stati atti di panico, soprattutto per il personale sanitario e parasanitario dell’ospedale, che fortunatamente, con l’arrivo di ulteriore personale, è stata fatta rientrare la criticità ed il detenuto è stato ritradotto in Istituto».

«Contemporaneamente all’invio in ospedale del detenuto - prosegue il sindacalista dell’Osapp - anche in Istituto il personale ha vissuto un pomeriggio ed una serata molto concitata. Infatti, molti detenuti, compresi anche qualcuno sottoposto al regime speciale del 41 bis, hanno inscenato una protesta sbattendo oggetti in contro le inferriate delle porte e delle finestre. Anche in Istituto la tensione è salita alle stelle - conclude Nicotra - e questo nonostante la Direzione dell’Istituto abbia ritenuto di dover aumentare l’orario del turno di servizio da sei a otto ore e questo presumibilmente per cercare di assicurare quanto più personale. È evidente che la cura giusta per tutte queste criticità non è il cambio del turno di servizio».
14:00
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