Dalla Giunta regionale, arrivano gli interventi per la Laveria La marmora, a Nebida, e per la Galleria Henry, a Buggerru. Procedimento di “sclassifica” dal regime demaniale marittimo
BUGGERRU - La Regione autonoma della Sardegna punta sulla riqualificazione e valorizzazione delle testimonianze più significative dell’archeologia mineraria ed industriale della Sardegna. «La gestione museale e il recupero di alcuni siti – afferma l’assessora regionale dell’Industria Maria Grazia Piras – hanno finora comportato per la Regione e il Parco geominerario storico e ambientale un notevole impegno finanziario. I risultati ottenuti sono positivi, ma non basta».
«Occorrono interventi più incisivi per consentire una piena fruizione dei siti dal punto di vista turistico e museale. Penso a realtà come la Laveria La Marmora di Nebida, nel Comune di Iglesias, e la Galleria Henry di Buggerru», spiega Piras. Proprio per consentire l’esecuzione di nuove opere di valorizzazione in questi due siti, la Giunta, su proposta dell’assessore, ha deciso di accelerare le procedure per restituire alla Regione alcune aree e alcuni beni sui quali attualmente grava un vincolo del demanio marittimo.
L’Esecutivo ha approvato una delibera che da mandato agli uffici dell’Assessorato degli Enti locali, Finanze e Urbanistica per avviare il procedimento di “sclassifica” dal regime demaniale marittimo di quelle aree, comprese nel Comune di Iglesias e di Buggerru, sulle quali al momento non è possibile intervenire con opere di riqualificazione. I beni saranno poi trasferiti al patrimonio della Regione.
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