Luigi Arru
28 maggio 2017
L'opinione di Luigi Arru
Abbattute le spese per la sanità sarda
La spesa sanitaria in Sardegna nel 2015 non è cresciuta, ma, al contrario, ha registrato un decremento rispetto agli anni precedenti. Lo dice la Corte dei Conti nella verifica del rendiconto della Regione. I giudici contabili hanno riconosciuto che gli stanziamenti finali della spesa sanitaria per il 2015 costituiscono il 34,17percento degli stanziamenti complessivi della Regione, con una diminuzione del 10percento rispetto alla percentuale di incidenza del 2014. Va ricordato, peraltro, che senza la spesa per i farmaci innovativi (pari a 60milioni) il decremento sarebbe stato ancor più notevole. Se è vero che il costo per il personale è aumentato, altrettanto vero è che negli ultimi tre anni sono state ridotte le spese per le consulenze, le collaborazioni, i rapporti interinali (-10,39percento). Non si può raffrontare il Prodotto Interno Lordo della Sardegna e quello medio italiano senza considerare la grande differenza nella ricchezza tra le Regioni italiane; simili raffronti, laddove eccessivamente semplificati, rischiano di essere decisamente fuorvianti. E' corretto, infine, affermare che la spesa pubblica pro capite è lievemente più alta rispetto alla media nazionale, ma in Sardegna la spesa privata sanitaria pro capite è decisamente molto più bassa (480euro verso 553euro) e questo dimostra che la salute non è un diritto riservato ai sardi che se lo possono permettere.
* assessore regionale della Sanità
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