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Sassari NewsnotizieportotorresPoliticaAmministrazione › Porto Torres, tariffe cimiteriali: «Disparità perfino tra i morti»
Mariangela Pala 28 febbraio 2017
Porto Torres, tariffe cimiteriali: «Disparità perfino tra i morti»
Aumentano le tariffe dei servizi cimiteriali con una disparità notevole tra il cimitero di via Balai e il nuovo camposanto realizzato di recente in località Ponte Pizzinnu


PORTO TORRES - Aumentano le tariffe dei servizi cimiteriali con una disparità notevole tra il cimitero di via Balai e il nuovo camposanto realizzato di recente in località Ponte Pizzinnu. La giunta comunale ha deliberato l’adozione dei nuovi prezzi con un incremento delle spese di estumulazione sostenute in relazione alle condizioni delle salme.

Per un posto in prima fila nel cimitero di via Balai si dovrà sborsare circa 3168 euro contro i 2300 del camposanto di Ponte Pizzinnu. Inoltre in seguito alla scadenza di diverse concessioni cimiteriali - alcune anche trentennali - non rinnovate dai legittimi concessionari e dagli eredi aventi diritto è stato avviato l’iter per l’estumulazione delle salme nel cimitero di via Balai per cui si sono resi disponibili 109 loculi.

A questi se ne aggiungono altri 25 loculi per il rilascio di nuove concessioni, liberati in seguito alla traslazione già effettuata dei resti mortali nel nuovo cimitero, operazione che comporta spese sia per la riduzione salma sia per le cassette ossario e adeguamento loculo. «Per garantire maggiore entrate al bilancio comunale si fa discriminazioni persino tra i morti - afferma il consigliere sardista Davide Tellini – sapendo che sono aumentate le famiglie che non possono permettersi di pagare neanche il funerale al proprio caro, e costrette a chiedere l’elemosina per seppellirlo».

Tra le due strutture cimiteriali «l’amministrazione comunale ha creato forti disparità - aggiunge – evidentemente ci sono morti di serie A e morti di serie B che costringono a chi ha subito un lutto a pagare cifre esagerate per avere un posto “comodo” in via Balai oppure a preferire per motivi economici quello in periferia». La crisi economica ha agito così in profondità, da dettare una crescita esponenziale del numero di poveri per cui anche morire e avere diritto a una sepoltura dignitosa è diventato troppo costoso. «Sappiamo bene quali sono le situazioni familiari in cui si affronta la sofferenza per la malattia di un proprio caro - conclude Tellini – a questo si aggiunge la botta finale decisa da chi amministra in vita»


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