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Red 11 febbraio 2017
Storie di volti e silenzi: la magia del cinema muto
Da lunedì 13 febbraio a mercoledì 29 marzo, la rassegna cinematografica itinerante della Macchina cinema attraverserà sette località dell’Isola con proiezioni, incontri, film musicati dal vivo, un convegno ed un recital teatrale. Si parte da Cagliari, per toccare Elmas, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Terralba, Villanova Monteleone e Bitti


CAGLIARI – Dagli albori della cinematografia con i fratelli Lumière all’invenzione dei primi linguaggi artistici del video, passando per il genere comico, le pioniere, la riscoperta di preziose pellicole sulla Sardegna per arrivare alle sperimentazioni dell’epoca digitale e ipertecnologica degli ultimi anni. La magia del cinema muto, con storie di volti e silenzi, da lunedì 13 febbraio a mercoledì 29 marzo, toccherà sette località della Sardegna promuovendo una rassegna itinerante che coinvolgerà circoli del cinema, scuole, biblioteche, Comuni e consulte. Si terranno proiezioni, incontri, un recital teatrale ed alcuni film saranno musicati dal vivo per far immergere il pubblico nell’atmosfera originale, grazie alla collaborazione di musicisti del panorama jazzistico sardo. Tre serate ad ingresso libero per ogni località. Si parte da Cagliari, per raggiungere Elmas, Quartu Sant’Elena, Monserrato, Terralba, Villanova Monteleone e Bitti. Il fine è quello di avviare un percorso di ricerca corredato di un taglio storico, sociologico ed antropologico capace di coinvolgere attivamente il pubblico.

L’iniziativa rappresenta la prima fase di un'impegnativa ricerca sul cinema muto ed in bianco e nero realizzata per il 2017, con il contributo della Regione autonoma della Sardegna, dall’associazione culturale La Macchina Cinema, circolo affiliato alla Ficc da sempre impegnato nella promozione della conoscenza critica del cinema e della comunicazione audiovisiva, in collaborazione con l'associazione L'Alambicco, la società Umanitaria-Cineteca Sarda di Cagliari ed il Cineclub Fedic Cagliari. La rassegna, intitolata “Storie di volti e silenzi. La magia del cinema muto” è suddivisa in cinque sezioni. La prima riguarda gli “Albori”, un mondo tutto da scoprire a cominciare dagli inventori del cinematografo, i fratelli Lumière, che dal 1895 proposero i primi brevi film della durata di un minuto o poco più. Non poteva mancare George Méliès, creatore di opere scenografiche e spettacolari, pur ancora fortemente influenzate dal teatro. Poi Edwin Porter, tra i primi autori del cinema narrativo e realistico, e George Albert Smith, che sperimenta soluzioni tecniche innovative come la dissolvenza, la sovrimpressione e l’inquadratura in primo piano.

La storia continua con il corretto uso del montaggio sviluppato da James Williamson, gli innovativi linguaggi artistici di David Wark Griffith e lo sviluppo del genere comico da parte di Marck Sennett, regista e produttore che farà da apripista alla carriera di un talentuoso Charles Spencer Chaplin. La sezione si chiude con Buster Keaton, una meteora, che ancora oggi appare di sorprendente attualità per come seppe interpretare le contraddizioni di una società in crisi. Seconda sezione è quella dedicata alle “Pioniere”, le donne registe che hanno posto le fondamenta di un mondo del cinema ancora tutto da inventare. Un mondo dove, alle origini, entrambi i generi avevano le stesse possibilità nella direzione creativa. Tutto sarebbe cambiato nel dopoguerra. Pietra miliare resta la figura di Alice Guy, ma ci furono tante straordinarie protagoniste come Lillian Diana Gish, Grace Cunard, Lois Weber e l’italiana Elvira Notari.

La sezione sul “Cinema muto italiano” parte dal primo film ufficialmente proiettato nel 1905, una ricostruzione della presa di Porta Pia. Nome indelebile resta quello di Vittorio Calcina, seguito da Filoteo Alberini, Italo Pacchioni e tanti altri. In quegli anni, il cinematografo affascina anche nella Penisola per la sua capacità di mostrare realtà geografiche lontane con inedita precisione. Vengono ripresi eventi sportivi, avvenimenti, l’arrivo del treno, visite di personaggi famosi o calamità naturali. Un’intera sezione è poi dedicata al “Cinema muto in Sardegna”. Le prime immagini ufficiali sono del 1899, quelle di Francesco Felicetti che documenta la visita dei reali nell’Isola. I film arrivano alcuni anni dopo, a partire dagli adattamenti degli scritti di Grazia Deledda, da Cenere di Febo Mari, interpretato da Eleonora Duse, a La Grazia di Aldo De Benedetti. Tra le altre, un’introvabile pellicola di Cainà di Gennaro Righelli, girata in Gallura nel 1922. L’ultima sezione è riservata al “Cinema muto contemporaneo”, al quale hanno reso omaggio autori come Aki Kaurismaki, Gianni Virgadaula e Michel Hazanavicius, che hanno girato con una bassa frequenza di fotogrammi per secondo, per avvicinarsi il più possibile all’aspetto delle opere degli Anni Venti.
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