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Red 11 febbraio 2017
TourismA, Alghero sbarca a Firenze
La Fondazione Meta promuoverà i siti più noti del territorio, da Palmavera ad Anghelu Ruju e Santu Pedru, le grotte Verde e di Nettuno, fino al nuovo Museo della città al Salone Internazionale dell’Archeologia


ALGHERO - Rappresentare la Sardegna su uno scenario internazionale è una bella sfida, farlo con un obiettivo ambizioso è ancora più impegnativo. Quest’anno la partecipazione alla terza edizione di tourismA, Salone internazionale dell’archeologia, si carica di una valenza molto importante: gettare le basi per costituire una rete museale europea dei centri caratterizzati dalla presenza di statue-stele. Si tratta di un’operazione delicata, ancora in fase embrionale, che vede la Sardegna in primo piano grazie all’impulso dell’editore Carlo Delfino che a gennaio, a Pontremoli, con il direttore del locale museo Angelo Ghiretti, con Giorgio Murru, direttore del museo di Laconi ed i direttori dei musei di Trento, Aosta, Laconi, Pontremoli e La Spezia, ha compiuto un primo passo suggellando il gemellaggio tra il centro della Lunigiana e quello sardo accomunati dalla presenza di statue-stele nel loro territorio.

L’intento è mettere insieme realtà museali come Aosta e Trento, Laconi e Pontremoli, La Spezia, Bolzano e Villa del Garda, con l’obiettivo di lavorare in rete per promuovere, in Europa e nel mondo, testimonianze archeologiche del tutto singolari. Una scommessa da giocare, che garantirebbe alla Sardegna l’inserimento in un circuito museale internazionale accanto a Spagna, Francia, Svizzera e Romania. Le statue-stele, databili al Terzo millennio avanti Cristo, rientrano tra i monumenti di tipo megalitico e sono considerate, dagli archeologi, i primi esempi di sculture antropomorfe. Presenti in Sardegna, a Laconi (centro più importante), a Villa Sant’Antonio, Allai, Samugheo, Isili, Nurallao e Perfugas, rappresentano figure di arcane divinità maschili e femminili, forse antenati, capi, eroi e guerrieri o altri personaggi mitici di rango.

La missione sarda in terra toscana non si esaurisce qui: Carlo Delfino, da trentacinque anni impegnato nella promozione del patrimonio archeologico dell’Isola, dopo una significativa esperienza di oltre undici anni alla Borsa del turismo archeologico di Paestum, per il terzo anno consecutivo porterà a Firenze una significativa fetta di Sardegna ed un fitto programma di attività affidato ai rappresentanti di quattro territori ricchi di testimonianze archeologiche e storico-artistiche. Al Salone, l’Isola troverà spazio in un padiglione di 120metri quadrati, in posizione strategica, con sei postazioni ed un maxischermo, installazioni artistiche, video, manifesti di grandi dimensioni, roll up, depliant, brochure, libri e tanto altro.

Il personale della Fondazione Meta, di Alghero, promuoverà i siti più noti del territorio algherese, dal nuraghe Palmavera alle necropoli di Anghelu Ruju e Santu Pedru, alle suggestive grotte Verde e di Nettuno, ma la parte del leone la farà il nuovo Museo della Città. La struttura, aperta a dicembre, espone reperti archeologici che coprono un ampio arco temporale, dal Prenuragico al Medioevo (scavi del cimitero di San Michele), passando per il Romano. Presenti il Consorzio turistico Sa Perda 'e Iddocca di Laconi (sede del Museo della statutaria preistorica sarda) e la società Irrei di Villagrande Strisaili, il Comune di Perfugas (con il Museo archeologico e paleobotanico) ed il Comune di Irgoli.

Sabato 18 febbraio, è prevista la visita del ministro Dario Franceschini, che certamente vorrà soffermarsi nel padiglione Sardegna per ammirare le testimonianze storiche dell’Isola. Per la gioia dei fan, ci sarà anche Alberto Angela, il popolare divulgatore scientifico, che farà senz’altro il tutto esaurito. Cosa sia tourismA e cosa significhi esserci, lo dicono i numeri: l’anno scorso il Salone internazionale dell’archeologia (ritenuto il più importante evento europeo per la promozione culturale e turistica) ha fatto registrare oltre 10mila visitatori che hanno affollato 70 stand ed animato 28 convegni con circa 240 relatori da tutto il mondo.
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