Forza Italia Alghero va all´attacco all´indomani dell´approvazione in consiglio comunale della delibera che sblocca la paradossale questione-Calabona e parla di «inconsapevolezza colpevole»
ALGHERO - Il Consiglio comunale di Alghero approva con i soli voti della maggioranza la delibera di interpretazione autentica del Piano Regolatore Comunale vigente, secondo la quale non sussiste un obbligo di pianificazione congiunta delle zone C1 a monte della provinciale Alghero-Bosa e a valle della stessa strada, svincolando così i diversi proprietari delle due sotto-zone alla lottizzazione unitaria (tra i quali Scognamillo e Fonnesu) [
LEGGI]. Un atto che non piace per niente agli attuali consiglieri comunali di Forza Italia.
Tanto che Maurizio Pirisi, Nunzio Camerada e Michele Pais mettono in "guardia" i colleghi. «La maggioranza di fronte ai controversi temi riguardanti la città, dimostra tutta la superficialità ed incoscienza che hanno caratterizzato l'operato dell'Amministrazione in carica sin dall'inizio del suo mandato» sottolineano i tre consiglieri, dichiarandosi «sbigottiti e preoccupati».
C'è da sottolineare come il gruppo politico di Centrodestra negli ultimi quindici anni abbia avuto un ruolo primario nella vicenda, dapprima - era l'ottobre del 1997 - con gli allora consiglieri Tedde, Caria e altri con la formale richiesta di annullamento del piano di lottizzazione adottato nello stesso anno, poi congelandone - di fatto - l'iter di approvazione nella decennale esperienza amministrativa. Sostanziale contrarietà espressa dallo stesso Marco Tedde anche recentemente, quando con un
post incitava le opposizioni a chiedere di incontrare il Procuratore della Repubblica. Magistratura che in realtà già svolge approfondite indagini sulla questione.
«Apparentemente risolvono un problema ma concretamente ne generano degli altri, sia di metodo che di merito amministrativo - concludono Pais, Camerada e Pirisi - ci auguriamo che i colleghi della maggioranza abbiano assunto questa decisione con la giusta consapevolezza giuridica delle implicazioni che deriveranno dalla loro decisione. Ma dubitiamo fortemente, e siamo profondamente preoccupati, che possa essere così».