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Red 11 gennaio 2017
In Sardegna calano i consumi
Nell´Isola calano i consumi elettrici e la produzione di energia fotovoltaica. «Proseguire nello sviluppo del settore», dichiara il presidente di Confartigianato Imprese Sardegna Maria Carmela Folchetti. Bene il Bando della Regione per l’efficientamento energetico delle imprese ed arriva “Tutela simile” per provare il mercato libero dell’energia


CAGLIARI - In Sardegna calano i consumi elettrici delle imprese e la produzione di energia fotovoltaica. Se i primi segnano una sostanziale stabilità (-0,2percento nel 2015, rispetto al 2014), per i secondi la perdita del -3,8percento rappresenta una battuta d’arresto preoccupante per tutto il settore delle rinnovabili. «Il primo dato è, purtroppo, legato strettamente alla crisi delle imprese – commenta Maria Carmela Folchetti, presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – mentre il secondo è un campanello d’allarme da non sottovalutare perché nelle rinnovabili lavorano migliaia di addetti, e perché in queste fonti di energia alternativa si sta investendo tantissimo». I dati sull’energia consumata e prodotta in Sardegna tra il 2015 ed il 2014, forniti da Terna, Gse e Istat, sono stati rielaborati da un'indagine dell’Ufficio Studi di Confartigianato Sardegna.

In Sardegna, i gigawatt consumati nel 2015 sono stati 6.037,9, in calo dello 0,2percento rispetto al 2014. Il calo più marcato lo registra l’Industria con -0,9percento contro la crescita del Terziario +0,9percento. A livello nazionale, il settore è cresciuto dell’1,6percento. Tra le regioni boom del Trentino con +4,5percento, mentre il peggior risultato, con -5,1percento, è stato registrato in Puglia. Tra le province sarde, importante crescita per Oristano (+5,9percento) e debacle per Nuoro con -16,8percento. Segno negativo anche per la produzione di energia fotovoltaica: nel 2015 sono stati prodotti 916,7gigawatt in totale, il 3,8percento in meno rispetto al 2014. Da segnalare la quota altissima di kilowatt prodotti per abitante: 553 contro una media nazionale di 378, che pone l'Isola, in ogni caso, al settimo posto per la produzione di energia elettrica fotovoltaica per abitante (prima la Puglia con 900 e ultima la Liguria con soli 54). Nelle province, boom di Oristano con 182,2gigawatt prodotti e ben 1.129watt prodotti per ogni abitante.

In ogni caso, la Sardegna è la quarta regione italiana con la più alta propensione alla produzione di energia da fonti rinnovabili al netto dell’idrico (data da fonte eolica, fotovoltaica, geotermoelettrica e biomasse, inclusa la parte dei rifiuti non biodegradabili) con 1.083watt di potenza efficiente per abitante, dietro a Molise con 1.849watt per abitante, Basilicata con 1.582watt per abitante e Puglia con 1.276watt per abitante. «Quello delle energie rinnovabili è un sistema importantissimo, perché alle imprese manifatturiere consente produzioni pulite e semi-indipendenti – continua la Folchetti – e a quelle dell’installazione e della manutenzione permette di avere un ampio bacino di interventi a garanzia di sistemi sempre efficienti. Il settore dell’installazione e manutenzione però è molto delicato e fragile, perché sottoposto costantemente alle repentine innovazioni, alle fluttuazioni del mercato elettrico, all’andamento delle imprese e dei consumi domestici».

Per questo, Confartigianato Sardegna ritiene molto importante il bando della Regione, pubblicato a fine novembre, riguardante l’efficientamento energetico delle imprese, attraverso il quale l’Assessorato all’Industria ha stanziato 2,5milioni di euro per azioni di Audit sulle attività produttive, ovvero per conoscere come e quanta energia viene consumata e quali interventi migliorativi possono essere attuati. «Da ciò che abbiamo saputo – continua la Folchetti – le aziende stanno rispondendo massicciamente a questo bando e ciò è positivo e rappresenta la voglia di crescere e migliorare. Speriamo che tutte le richieste possano essere soddisfatte». Un’elaborazione dell’Ufficio Studi di Confartigianato di pochi mesi fa, indicava in 2.540 le imprese potenzialmente interessate dalle fonti rinnovabili. Protagoniste di tale filiera, rappresentandone il 94,3percento, sono le 2.396 imprese operanti nell’Installazione di impianti elettrici che fanno per l’appunto parte dei Lavori di costruzione specializzati. A livello provinciale, le imprese della filiera delle rinnovabili sono maggiormente presenti nel territorio di Cagliari dove, nel 2015, se ne contavano 1.157, pari al 45,5percento delle Fer presenti in tutta la regione, seguita da Sassari con 838 imprese Fer (33percento), da Nuoro con 338 imprese Fer (13,3percento) ed Oristano con 208 imprese Fer (8,2percento).

«Per proseguire la crescita di questo “sistema” – continua la presidente - è necessario garantire maggiore stabilità al settore, anche mediante la rimodulazione degli incentivi con percentuali che dovrebbero variare in funzione dei risparmi energetici effettivamente conseguibili dai singoli interventi. Incentivare gli investimenti nella filiera Fer – conclude - è un punto fondamentale per il futuro dell’intero comparto dell’edilizia green, con ricadute importanti sia dal punto di vista della sostenibilità ambientale degli edifici, sia dell’occupazione nel settore edile in generale». Sul tema del risparmio, questa volta economico, delle imprese Confartigianato a livello nazionale ha lanciato “Tutela Simile”. In attesa del mercato libero che scatterà nel 2018, per 4milioni di piccole imprese, dal 1 gennaio è attiva l’offerta di “Tutela simile”. Si tratta, in pratica, di una sorta di prova generale, un meccanismo transitorio che prevede l’adesione volontaria, via web, ad una fornitura di elettricità a sconto, con contratto standard, definita dall’Autorità per l’energia. E sarà simile, appunto, a quella che, dal 2018, terminate le tutele di prezzo, verrà proposta sul mercato libero. Le offerte contrattuali di energia elettrica saranno rese disponibili da venditori del mercato libero “ammessi” al meccanismo in base a rigorosi requisiti, verificati inizialmente e monitorati ogni tre mesi. Con la Tutela Simile, l’Autorità per l’energia vuole quindi permettere ai piccoli imprenditori ed alle famiglie, attualmente in regime di maggiore tutela, di “sperimentare” una forma di offerta più vicina a quelle del mercato libero, in condizioni di trasparenza, semplicità ed in un contesto di fornitura sorvegliata dall’Autorità stessa. E proprio per agevolare questa transizione, l’Autorità ha coinvolto Confartigianato nel ruolo di facilitatore. In pratica, le Associazioni potranno assistere gli imprenditori nel passaggio alla Tutela simile e nella stipula dei nuovi contratti. Un compito molto importante per guidare artigiani e piccole aziende nella convenienza delle offerte ed evitare brutte sorprese.


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