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Red 9 gennaio 2017
Cinema documentario: al via il biennio
Domani mattina, all’Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari nasce il Biennio di Secondo livello in “Cinematografia e fotografia documentaria”. Il primo biennio specialistico di alta formazione in un’Accademia di Belle Arti in Italia


SASSARI – Domani, martedì 10 gennaio, alle ore 10, si inaugura il biennio di cinematografia e fotografia documentaria dell'Accademia di Belle Arti Mario Sironi di Sassari. Si tratta del primo biennio specialistico di questo tipo in un’Accademia di Belle Arti in Italia. Nell'occasione, verrà anche effettuato un workshop condotto da due tra i più importanti autori di cinema documentario a livello internazionale: Massimo D'Anolfi e Martina Parenti. Il loro approccio al documentario si è da sempre caratterizzato per una scelta rigorosamente osservazionale, ed ha espresso importanti opere come “Il Castello”, “Materia Oscura” e “La Grande Fabbrica del Duomo”. Recentemente, la loro ultima opera, “Spira Mirabilis”, è stata presentata in concorso alla Mostra del Cinema di Venezia. Per l'Accademia di Belle Arti della Sardegna, questa è l'occasione per inserirsi al centro del dibattito sullo stato e sui futuri sviluppi estetici del cinema della realtà in campo nazionale ed internazionale.

A questo evento ne seguiranno altri di pari importanza ed interesse con altri autori. Citiamo tra questi l'incontro con Frederik Wiseman, uno dei più importanti documentaristi viventi, che ha già espresso il suo interesse all'invito di tenere un workshop e presentare una retrospettiva dei suoi film nel corso del 2017. Con altri documentaristi di livello internazionali, sono in corso contatti per garantire una loro partecipazione ad altrettanti workshop nell’Accademia Sironi nei prossimi mesi. Tra questi il regista cinese Wang Bing (Personalissimo stile molto osservazionale), il regista cinese-canadese Jung Chang (con una stile narrativo/osservazionale, ha diretto “Up The Yangtze”, “China Heavyweight” e “The Gatekeeper”), il regista Stefano Savona (autore di “Primavera nel Kurdistan” e “Tahrir” e Gianfranco Rosi (autore di “Sagro Gra” e “Fuocoammare”). Altri registi e documentaristi saranno contattati ed invitati nel corso del 2017. Questi incontri saranno coordinati da Lorenzo Hendel, regista televisivo e di documentari, responsabile editoriale di Doc3 (Rai3) ed autore di un importante testo uscito di recente sulla drammaturgia del cinema documentario.

Il biennio in Cinematografia e fotografia documentaria nasce dall’esigenza di offrire strumenti tecnici e teorici che diano la possibilità di registrare e fissare l’enorme patrimonio culturale dell’Italia rappresentato dagli importanti beni architettonici, archeologici, paesaggistici e demo-etno-antropologici. Sarà un percorso tra le possibilità e le problematiche del fare regia documentaria. All’interno del corso, tutti gli studenti realizzeranno un proprio cortometraggio documentario sotto la guida costante dei docenti, che cercheranno di esaltare le capacità, le specificità e gli interessi di ognuno, dando vita a tanti sguardi sul reale quanti saranno i partecipanti. Le principali basi didattiche peculiari di questo corso sono: l’inversione del rapporto tra teoria e pratica, la collaborazione ed il confronto continuo con i professionisti del settore, l’apprendimento concreto dei modi e delle tecniche per dirigere e montare un film documentario. Il metodo didattico parte dai discorsi teorici per affrontare in un secondo momento gli aspetti tecnici e produttivi. Gli studenti saranno incoraggiati a confrontarsi sulle pratiche, raffinando il proprio personale sguardo mentre apprendono le tecniche della narrazione documentaria. Le attività formative all’interno del Biennio sperimentale di secondo livello saranno realizzate in forma di lezioni frontali, laboratori, seminari, visite didattiche, conferenze, tirocini e stages.

Importanti e concreti sono gli sbocchi occupazionali. Si formerà una figura composita e complessa (ancora poco diffusa in Italia), capace di ideare un progetto (anche in collaborazione con storici e ricercatori), scrivere una sceneggiatura, preparare un piano di lavorazione, realizzare delle riprese visive e sonore, dirigere un attore, uno speaker, montare ed editare un filmato. In tal senso, gli sbocchi professionali sono indirizzati verso il mondo della produzione televisiva e cinematografica, e verso i fabbisogni di enti locali, musei, ecomusei ed istituti di ricerca per soddisfare quelle esigenze di raccolta, “archiviazione”, diffusione e valorizzazione della ricchezza del patrimonio dei beni paesaggistico-architettonici, e demo-etno-antropologici. Queste alcune delle discipline del corso magistrale: Regia, antropologia culturale, Storia del cinema e del video, Tecniche di montaggio Documentazione fotografica, Tecniche di ripresa, Tecniche di documentazione audiovisiva, Teoria e analisi del cinema e dell’audiovisivo, Tecniche di animazione digitale, Archetipi dell’immaginario, Sound design, Audio e mixaggio, Metodologie di archiviazione e conservazione dell'arte digitale, Catalogazione e gestione degli archivi, Metodologie didattiche dei linguaggi audiovisivi e Tecniche audiovisive per il web.

Nella foto: Martina Parenti e Massimo D'Anolfi
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Con gli appuntamenti del 4 e del 6 aprile, la Società Umanitaria di Alghero prosegue il ciclo di film, conversazioni e approfondimenti intitolati Il cinema invisibile di Elsa Morante, dedicati al travagliato rapporto con la settima arte di una delle più grandi scrittrici e intellettuali del Novecento.


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