Uiltrasporti ribadisce la propria contrarietà alla privatizzazione dell´aeroporto di Alghero ma vuole al più presto incontrare il fondo F2i che ha rilevato la maggioranza delle quote Sogeaal e chiede rassicurazioni sul destino dei lavoratori
ALGHERO - «Si è conclusa positivamente, per la Regione, la procedura di privatizzazione dello scalo di Alghero. Un processo lungo e sofferto all’interno del quale si è arrivati con giustificate contrapposizioni. Da sempre ci siamo dichiarati contrari alla privatizzazione creata e portata avanti sulle logiche Regionali e priva di progetti e di futuro per i lavoratori». Così interviene William Zonca, segretario generale Uiltrasporti Sardegna, commenta l'offerta di F2i per l'aeroporto di Alghero [
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La preoccupazione dei sindacati è rivolta al destino dei lavoratori dello scalo [
LEGGI]: «l’ingresso di un privato, specialmente trattandosi di un fondo di investimenti, ricondurrà la SOGEAAL su una linea di tagli direttamente proporzionale ai profitti che essi potranno portare. Nella migliore delle ipotesi la nuova gestione esternalizzerà quanto più possibile le lavorazioni ad essa, ed al suo piano, meno congeniali» spiega Zonca.
«Come Uiltrasporti - dice - attendiamo di conoscere i nuovi interlocutori con cui affrontare, in modo responsabile e sempre con l'interesse primario rivolto alla tutela dei lavoratori, gli importanti temi della ristrutturazione societaria, passo ormai scontato, e da sempre paventato, su cui è necessario fare importanti riflessioni sull'operato finora svolto». Non risparmia un messaggio diretto alla giunta regionale: «ricondurremo alla Regione Sardegna ogni singolo esubero che tale processo causerà, in quanto responsabile del processo di privatizzazione, del quale la Uiltrasporti ha sempre chiesto un’interruzione affinché questo passaggio venisse gestito con progetti certi per il futuro dei lavoratori e di tutto il Nord-Ovest Sardo».
E la dura contrapposizione rispetto all'attuale management: «auspichiamo fin da subito un incontro con la nuova proprietà per una disamina del piano industriale, chiedendo la totale discontinuità aziendale con il passato». Ancora più duro il delegato Michele Mastino: «al riguardo non credo ci sia nulla da dire salvo questo: si deve voltare pagina, e chi è rimasto mesi ed anni a guardare può continuare a farlo nella consapevolezza che da domani è un altro giorno e che le cose cambieranno anche per chi ha consumato le proprie papille gustative con il proprio servilismo fine a se stesso».
Nella foto: William Zonca