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Mariangela Pala 28 novembre 2016
Porto Torres, campo rom: decisa la demolizione di 4 baracche
Giovedì si darà parziale esecuzione all’ordinanza del 2013 che impone l’abbattimento delle casette abusive all’interno del campo sosta. Lo ha deciso l’amministrazione comunale in seguito a tre sopralluoghi (novembre 2015, aprile e ottobre 2016) del comitato di gestione campo rom in collaborazione con la Polizia locale


PORTO TORRES - Via alla demolizione di quattro baracche disabitate nel campo rom di Ponti Pizzinnu. Giovedì si darà parziale esecuzione all’ordinanza del 2013 che impone l’abbattimento delle casette abusive all’interno del campo sosta. Lo ha deciso l’amministrazione comunale in seguito a tre sopralluoghi (novembre 2015, aprile e ottobre 2016) del comitato di gestione campo rom in collaborazione con la Polizia locale che ha riscontrato la situazione illegale, un terzo censimento da cui risulta che le piazzole non sono più in diritto degli assegnatari perché revocato in assenza dei rom scappati da una contesto di degrado hanno preferito altre località.

Un allontanamento che gli ha fatto perdere il diritto di possesso, secondo l’articolo 4 del Regolamento per la gestione del campo, infatti, l’assenza del concessionario dall’area sosta per un periodo superiore ai due mesi comporta la revoca dell’autorizzazione. Questa mattina il sopralluogo della commissione servizi sociali presieduta da Francesco Tolu insieme all’assessore alle politiche sociali, Rosella Nuvoli per avere conferma dello sgombero dei materiali all’interno delle baracche da demolire in seguito alla notifica di esproprio inviata agli ex assegnatari.

Una ricognizione fatta in collaborazione con il personale della Polizia locale guidati dal vicecomandante, Antonio Bazzoni finalizzata alle condizioni generali in cui vivono gli ospiti della campo rom, all’interno del quale sono stati rinvenuti diversi materiali pericolosi. «L’ordinanza di sgombero prevede la demolizione delle baracche abbandonate dietro richiesta degli stessi abitanti del campo– assicura l’assessore ai servizi sociali, Rosella Nuvoli - mentre per le altre 11 abitazioni è prevista una bonifica degli ambienti con intervento di pulizia e di manutenzione soprattutto dei bagni di proprietà del Comune».

Un intervento resosi necessario visto che le famiglie rom abitano in un contesto ambientale malsano, in mezzo a rifiuti pericolosi, con incendi appiccati per smaltire le numerose masserizie abbandonate. Nei giorni scorsi il comune aveva provveduto ad una bonifica dell’area, quintali di immondizia ammassata nei vari angoli del campo sosta erano stati raggruppati e poi raccolti, nei giorni scorsi, con i mezzi speciali dell'azienda che gestisce il servizio di igiene urbana ma anche con l’aiuto dei residenti della comunità rom favorevoli all’intervento di demolizione. Su tutta l'area la polizia locale non ha mai interrotto l'attività di controllo e indagine in collaborazione con le istituzioni.

«E' una cosa positiva sia per dare più spazio a noi ma anche per scongiuare troppi scompigli di gente che entra ed esce dal campo senza autorizzazione – ha detto Franco Nikolic, residente al campo rom – oltre ad evitare gli accumuli di immondizia». Vogliono ripristinare una condizione di decoro e vivibilità, a causa della drammatica condizione igienico sanitaria, una situazione che si è trascinata senza che siano mai stati presi provvedimenti radicali e risolutivi. «Vorrei uscire dallo stato di famiglia di mio padre per avere l’assegnazione di una piazzola dove poter sostare con il mio camper in cui sono costretto a vivere perché all’interno della baracca siamo in troppi», chiede Domenico Dragovic, un giovane ragazzo rom che spera di trovare lavoro per condurre una vita indipendente. Giovedì mattina la Polizia locale sarà impegnata a demolire le prime quattro case disabitate, su tutta l'area proseguirà l'attività di controllo e indagine in collaborazione con l'amministrazione, in attesa che si trovino nuovi soluzioni per il superamento del campo.


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