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Sassari NewsnotiziesardegnaPoliticaLingue › «Quanto vale la lingua sarda?»
Red 19 novembre 2016
«Quanto vale la lingua sarda?»
ProgReS Progetu Repùblica fa il punto sulle attuali politiche linguistiche della Giunta Regionale in relazione a quelle delle altre nazioni europee


CAGLIARI - Progetu Repùblica de Sardigna denuncia la mancata approvazione del nuovo Piano per la valorizzazione della lingua e della cultura sarda da parte della Regione Autonoma della Sardegna, a quasi tre anni di distanza dall’insediamento della Giunta Pigliaru. Un grave danno per l’Isola, considerato che il Piano rappresenta lo strumento fondamentale per la programmazione degli interventi e la definizione degli obiettivi in materia di iniziative culturali, beni culturali, pubblica istruzione, spettacolo ed editoria.

Per ProgRes, il fallimento dell’azione politica dell’assessore Claudia Firino (Sinistra Ecologia Libertà) e di tutta la coalizione del Centrosinistra italiano al governo della Regione appare maggiormente evidente se confrontato con l’operato di nazioni come la Catalogna e la Corsica. La Generalitat de Catalunya, ad esempio, ha destinato risorse per 159.034.423,14euro per l’attuazione del piano annuale di politica linguistica, ovvero 21,20euro per abitante; la Cullettività Territuriale di Corsica ha invece varato di recente un'importante “Pianificazione per a nurmalizazione di a lingua corsa è u prugressu versu una sucetà bislingua”, che prevede investimenti per il 2016 di 3.953.125euro e per il 2020 di 9.651.184euro: ovvero uno stanziamento di 12,35euro per abitante per l’anno corrente, fino a ben 30,15euro per abitante nel 2020. In confronto la Sardegna, che destina appena 2,42euro per abitante, per un importo totale per il 2015 di appena 4milioni di euro, «non dimostra nessuna capacità (e ancora meno lungimiranza) in tema di politica linguistica e sulla responsabilità storica di difendere il nostro patrimonio immateriale più importante».

Progetu Repùblica ritiene «urgente un cambio di rotta e ritiene fondamentale la normalizzazione, l’insegnamento e l’uso ufficiale della lingua sarda, nonché la tutela delle altre lingue minoritarie presenti nell’Isola. Contrariamente il sardo sarà purtroppo destinato a estinguersi nel giro di due decadi. Cionondimeno riteniamo comunque improbabile che l’attuale Giunta Pigliaru, a soli due anni dalle prossime elezioni, avrà l’interesse ad effettuare un cambio di passo sulle politiche linguistiche: i fatti ci dimostrano che i partiti italiani hanno a cuore il folklore sardo piuttosto che la cultura sarda».


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