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A.B. 23 ottobre 2016
Istruzione ed istituzioni cardini dello sviluppo
«Lavoriamo per garantire pari opportunità in tutta la Sardegna», dichiara il vicepresidente della Regione Raffaele Paci


CAGLIARI - Istruzione ed istituzioni di qualità sono le basi irrinunciabili di uno sviluppo equilibrato, unitario ed inclusivo. La Giunta Regionale punta tutto sull'istruzione con Iscol@ (850 cantieri e centinaia di milioni investiti) ed interviene sulla Pubblica amministrazione per renderla più efficiente ed al passo con tempi ed esigenze dei cittadini, ultimo esempio è la legge sulla semplificazione approvata qualche giorno fa. Il vicepresidente della Regione Autonoma della Sardegna Raffaele Paci al convegno “Istruzione, sviluppo, crisi delle rappresentanze”, organizzato dall'associazione degli ex parlamentari, cita Gramsci per rilanciare la vera, grande sfida per la Sardegna: dare a tutti i ragazzi la stessa opportunità di istruirsi, di crescere, di prepararsi a far parte quelle istituzioni che solo se adeguate sono alleate nel progetto di sviluppo.

«Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza». È quanto mai attuale dopo un secolo l'invito di Gramsci. «Noi ne siamo assolutamente consapevoli. In Sardegna ci sono pochi laureati e troppa dispersione scolastica, troppe disparità nell'accesso allo studio, una situazione drammatica che dobbiamo riuscire in fretta a ribaltare, perché senza istruzione e consapevolezza non c'è futuro. Perciò, la Giunta Pigliaru sta lavorando moltissimo in questa direzione - assicura il vicepresidente regionale - perché il capitale umano è il nostro vero patrimonio e dobbiamo al più presto uscire dalla spirale terribile che trascina la Sardegna agli ultimi posti per istruzione e la fa schizzare in cima alle classifiche di abbandono e dispersione scolastica. La scuola dev'essere un luogo dove i ragazzi fanno anche sport, musica, laboratori, luoghi belli dove vivono e vivono bene, come accade nel resto del mondo. Dobbiamo rendere le scuole attrattive, a misura di nativi digitali e always connected, dobbiamo trasferire metodo e curiosità. Università e scuola sono di competenza statale ma - sottolinea ancora Paci - La Regione non si tira indietro quando è in gioco il futuro dei giovani e della società, e sta facendo fino in fondo la sua parte».

«La qualità delle istituzioni, la loro adeguatezza, la loro capacità di farsi interpreti delle aspirazioni di un popolo sono condizioni imprescindibili per lo sviluppo. Perché se la burocrazia è troppa e lenta e non si riesce a spendere le risorse pubbliche nei modi e tempi giusti allora il sistema economico non riesce a essere competitivo e non può in alcun modo garantire il benessere, la coesione e lo sviluppo di una società, perché l'istituzione invece che propulsore diventa un freno. Stiamo lavorando molto anche per questo, abbiamo tagliato più di trecento leggi e semplificato i percorsi avvicinando cittadini e istituzioni, ma abbiamo anche aperto Sardegna ParteciPa, la piattaforma web dove i sardi si confrontano con l'Amministrazione in modo diretto e trasparente, e ci siamo dotati del Piano di rafforzamento amministrativo per rendere più solide le competenze all'interno della macchina amministrativa. Tante cose e un unico, chiaro obiettivo - conclude Raffaele Paci - garantire sviluppo a tutta la Sardegna».

Nella foto: il vicepresidente regionale Raffaele Paci
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