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A.B. 2 settembre 2016
Il cinema torna al Forte della Maddalena
Un amore di lunga data che ha deciso, dopo una piccola pausa, di rinnovarsi: da giovedì 8 a giovedì 15 settembre, il cinema torna tra le scenografiche mura del Forte della Maddalena, per volontà dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Meta, con la cura della società “L’ultimo Spettacolo”


ALGHERO - Un amore di lunga data che ha deciso, dopo una piccola pausa, di rinnovarsi: il cinema torna tra le scenografiche mura del Forte della Maddalena, ad Alghero, per volontà dell’Amministrazione Comunale e della Fondazione Meta, con la cura della società “L’ultimo Spettacolo”. Per una settimana, da giovedì 8 a giovedì 15 settembre, tornano in uno degli spazi più amati di Alghero un proiettore accompagnato da uno schermo bianco, pronti per proiettare otto film che raccontano, in forme molto differenti, il nuovo cinema contemporaneo troppo spesso messo ai margini dalla programmazione ordinaria delle poche sale cinematografiche presenti nel territorio.

Un cinema al Forte, dunque, ma anche un cinema forte nella forma, nello stile e nei suoi racconti. Quindi, cinema non banale che si riappropria di uno spazio familiare all’attività della cultura in città, programmato in un periodo della stagione estiva, il mese di settembre, che con convinzione l’Amministrazione vuole ravvivare. Tutte le proiezioni inizieranno alle ore 21, con ingresso gratuito. La rassegna inizierà giovedì 8, con uno dei casi cinematografici dell’anno, “Veloce come il vento”, di Matteo Rovere. Il film del 2016, che insieme a “Lo chiamavano Jeeg Robot” ha rivoluzionato il cinema di genere in Italia. Un complesso racconto familiare tra fratelli senza genitori, rovinosi declini esistenziali e tentativi di riscatto, sullo sfondo dell’affascinante mondo dell’automobilismo professionistico. Regia precisa ed incalzante, ottime prove degli attori, con uno sorprendente Stefano Accorsi.

Venerdì 9, sarà il turno de “Il figlio di Saul”, del regista esordiente Laszlo Nemes, una delle rivelazione della stagione cinematografica. Gran premio della giuria a Cannes, candidato all’Oscar come miglior film straniero, il film racconta la terribile esperienza umana di Saul, ebreo internato ad Auschwitz che, in una terribile prova, è costretto a fare l’aguzzino nei confronti dei suoi stessi compagni di prigionia. Lavorando ad un forno crematorio, crede di riconoscere, tra i cadaveri, il corpo del figlio. Sabato 10, verrà proiettato “La comune”, di Thomas Vinterberg; film messo in scena dall’ex affiliato al “Dogma 95”, la provocazione cinematografica di Lars Von Trier, è il racconto, distaccato ed amaro, degli esperimenti sociali messi in piedi, dopo anni di teorizzazioni sociali, nella civile e libera Danimarca degli anni settanta. Una coppia di intellettuali costruisce, in una villa di loro proprietà, una comune e ne testa le difficoltà e gli entusiasmi. Domenica 11, è in programmazione “Ti guardo”, del regista Lorenzo Vigas. Uno splendido film sui disturbi della solitudine e su una relazione che non sarebbe mai dovuta esistere e che cambierà le vite dei due protagonisti, l’adulto Armando, interpretato da sempre eccellente Alfredo Castro, ed il giovane Elder: uno in preda alle sue ossessioni sessuali e sociali, l’altro teppista senza obiettivi. Leone d’oro alla Mostra del Cinema di Venezia.

Lunedì 12, spazio ad “Il regno d'inverno”, del cineasta turco Nuri Bilge Ceylan, film premiato con la Palma d’oro a Cannes. Dall’autore di “C’era una volta in Anatolia”, un perfetto racconto, sotto forma di metafora, della Turchia contemporanea. Un vecchio attore di teatro, isolatosi in un piccolo villaggio dell’Anatolia, coltiva la sua passione per la scrittura, ma incombono su di lui le necessità quotidiane e soprattutto l’inverno e le sue nevicate. Martedì 13, sarà il turno della raffinatezza del cinema francese con Sils Maria di Oliver Assayas. E’ il racconto di un attrice che ottenne il suo primo successo teatrale in giovanissima età, interpretando il ruolo di una ragazza senza scrupoli che conduce al suicidio una donna ormai grande. Vent'anni dopo, al culmine della fama, le chiedono di recitare nella stessa pièce teatrale, questa volta nel ruolo della donna matura. Regia del maestro del cinema francese Oliver Assayas, con una superba Juliette Binoche. Tra le biografie su Pasolini, sicuramente la più riuscita, messa in scena da un suo assistente alla regia dell’epoca e magistralmente interpretata da un sorprendente Massimo Ranieri nei panni del poeta di Casarsa. Mercoledì 14, verrà proiettato “La macchinazione”, di David Grieco: mentre monta il suo film più indigerito, “Salò o le 120 giornate di Sodoma”, e scrive l’infinito “Petrolio”, Pasolini frequenta i ragazzi borgatari, nelle vie controllate dalla banda della Magliana. Il percorso della rassegna termina giovedì 15, con un film del passato recuperato e restaurato recentemente dalla Cineteca di Bologna, di una bellezza sfolgorante: “Todo Modo”. Dall’omonimo romanzo di Leonardo Sciascia, l’opera più misteriosa del regista premio Oscar Elio Petri, interpretata dai due attori simbolo del grande cinema italiano del dopoguerra, Gianmaria Volontè e Marcello Mastroianni. In una casa per esercizi spirituali, frequentata dall'élite politica ed economica italiana, accadono degli strani omicidi, apparentemente senza paternità e movente. Il programma della rassegna è consultabile sul sito di informazione turistica AlgheroTurismo. Per ulteriori informazioni, è possibile contattare l’Ufficio di Informazioni Turistiche, telefonando allo 079/ 979054, o inviando una e-mail all'indirizzo web infotourist@alghero-turismo.it, o contattanndo la Società L’Ultimo Spettacolo via e-mail, a lultimospettacolo@gmail.com.

Nella foto: un'immagine del film La comune
19:33
Con gli appuntamenti del 4 e del 6 aprile, la Società Umanitaria di Alghero prosegue il ciclo di film, conversazioni e approfondimenti intitolati Il cinema invisibile di Elsa Morante, dedicati al travagliato rapporto con la settima arte di una delle più grandi scrittrici e intellettuali del Novecento.


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