Il deputato di Unidos Mauro Pili oggi ad Alghero ha illustrato l'esposto all'Autorità Nazionale Anticorruzione sulla procedura di privatizzazione dell'aeroporto e chiesto un intervento al Tar del Comune di Alghero
ALGHERO - «La svendita dell'aeroporto di Alghero è fuorilegge. Si tratta di una privatizzazione con una gara finta e al buio dove vengono violate le norme essenziali e fondamentali del codice degli appalti e delle concessioni». Lo ha detto stamane ad Alghero il deputato di Unidos Mauro Pili illustrando l'esposto all'Autorità Nazionale Anticorruzione sulla procedura di privatizzazione dell'aeroporto di Alghero annunciato nei giorni scorsi [
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L'ex presidente della Regione sostiene a gran voce che nell'avviso che andrà a scadenza il sette settembre «non esiste un capitolato d'appalto e soprattutto le condizioni di svendita in base alla procedure previste non saranno mai esaminate e dunque non saranno mai conosciute». O meglio: «nel bando esiste una clausola che prevede l'apertura della busta contentente la proposta gestionale (busta C), per esempio il numero dei passeggeri e dei voli, solo nel caso esistano due offerte d'acquisto per lo stesso identico valore, ovvero mai». Secondo Pili si è davanti ad «una clausola capestro perchè non ci sarà nessun obbligo di gestione da parte dell'eventuale parte privata perchè quell'offerta sarebbe vincolante solo se fosse aperta e fosse stata clausola essenziale e fondamentale della vendita».
Tra le altre cose tira in ballo un precedente, l'aeroporto di Comisio: «è una proceduta sulla quale l'anticorruzione si è già espressa, su un caso analogo, con una sentenza chiara e netta bocciatura». «A questo si aggiunge che si arriva a questa truffa ai danni di Alghero, della Sardegna, degli algheresi e dei sardi con nove proroghe, tutte illegittime, per ben 412 giorni. Tenere aperta una procedura di pseudo gara con un anno e mezzo di proroghe-termini è una delle più evidenti violazioni di legge. Nella proroga termini non esiste nessun tipo di giustificazione che poteva essere semmai concessa una volta per fatti gravissimi e non certo senza alcun presupposto tecnico e giuridico come nel caso di Alghero» incalza Pili.
Sempre secondo il deputato, tuttavia, ci sarebbe dietro un disegno politico molto chiaro «per la contiguità politica e personale tra l'assessore regionale dei trasporti Massimo Deiana e un consigliere di ammnistrazione della società F21 Antonello Cabras», fondo ritenuto da mesi il più vicino all'acquisto del Riviera del corallo. Per tutti questi motivi Pili chiede di bloccare la procedura e auspica che sia il Comune di Alghero, insieme ad altri comuni, ad attivarsi per «presentare ricorso al Tar, in quanto soggetti legittimati»: «è un atto politico e giuridico dovuto, considerato che si sta svendendo un patrimonio della collettività che proprio per le modalità illegittime di vendita costituisce un vero e proprio danno al territorio e alle comunità locali».