ALGHERO - Diecimila firme contro la privatizzazione dell'aeroporto di Alghero: oltre 6mila dalla piattaforma internazionale chang.org e quasi 4mila nella petizione avviata poco prima di ferragosto tra i commercianti e gli operatori della Riviera del corallo. A promuoverla il deputato sardo di Unidos Mauro Pili, contrario fin dalla prima ora alla procedura in corso da oltre un anno e che arriverà il prossimo sette settembre a scadenza dopo ben otto proroghe. Processo di privatizzazione aperto dal maggio del 2015, sul quale solo ultimamente si sono accesi pienamente i riflettori anche a causa di alcune denunce pubbliche, alla Procura e all'Antitrust da parte dello stesso Pili [LEGGI].

Una posizione sostenuta anche nelle fila di Forza Italia e persino dai sindaci che si sono mobilitati per la salvaguardia di Ryanair e che ora chiedono alla Regione di prendere tempo sulla vendita del pacchetto azionario di Sogeaal, almeno per conoscere prima il piano industriale della società (ancora chiuso nei cassetti) e soprattutto definire un piano regionale dei Trasporti (mai pervenuto). Appelli caduti nel vuoto all'indirizzo della giunta regionale, decisa più che mai a liberarsi delle quote pubbliche, rinviando la ricapitalizzazione della stessa società di gestione all'ingresso dei privati [LEGGI], così come il piano di incentivi ai low cost [LEGGI].

Più deciso Pili che non ha mai nascosto la sua contrarietà alle volontà di Pigliaru&C. accusando gli esponenti dell'esecutivo di facilitare l'arrivo di F2I, nel cui Cda siede Antonello Cabras, potente esponente del Partito democratico e già presidente della Fondazione Banco di Sardegna. «La privatizzazione dell'aeroporto di Alghero costituirebbe un vero e proprio salto nel vuoto che impedirebbe qualsiasi ipotesi di rilancio concreto dei voli low cost. La mobilitazione che proseguirà per tutto il mese di agosto e sarà trasmessa ai destinatari, ministro dei Trasporti e Presidente della regione, prima della nuova scadenza del bando della privatizzazione. Una risposta importante contro la svendita agli amici dei compagni dell'aeroporto della Riviera del Corallo che stanno privatizzando un aeroporto per giochi sotterranei tesi a favorire altri scali e altri interessi» spiega il deputato ed ex presidente della Regione Sardegna.

«La decisione con la quale la commissione europea in data 25.9.2015 ha dichiarato legittimi i contributi co-marketing destinati alle compagnie low cost prevede una condizione essenziale della legittimità dei contributi co-marketing: soddisfacimento del requisito di aeroporto pubblico. Per questo motivo – ha concluso Pili – la petizione sottoscritta da oltre 10.000 sardi, chiede l’immediata revoca delle procedure di privatizzazione dell’aeroporto di Alghero con il mantenimento del regime pubblico della proprietà».