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S.A. 28 luglio 2016
Nuova vita all´Orto Botanico di Cagliari
Firmato il Protocollo tra Università e Comune. Oggi, visite notturne guidate in occasione della manifestazione Notti colorate 2016 che accompagnerà la città fino al 25 agosto


CAGLIARI - Oggi la firma del protocollo tra Università e Comune di Cagliari: uno spazio, quello dell'Orto Botanico, sempre più a disposizione della città «con tariffe, aperture e servizi - ha riferito il direttore Gianluigi Bacchetta - studiate per favorire conoscenza e utilizzo dell'area verde al centro di Cagliari». Tra le novità dell'Orto Botanico anche il ritorno "spontaneo" del picchio rosso.

Un rapporto di collaborazione Ateneo-Comune che precede attività comuni che potranno svolgersi in una tappa classica dei tour dei turisti e delle passeggiate con i bambini dei cagliaritani. L’obiettivo condiviso è la valorizzazione congiunta del giardino adagiato sulla Valle di Palabanda, tra l’Anfiteatro Romano, l’Orto dei Cappuccini e Villa di Tigellio, mediante una collaborazione coordinata per la sua gestione e fruizione migliore da parte di cittadini, visitatori e turisti. Intanto, grazie anche alle risorse recentemente stanziate dall'Amministrazione comunale, è già garantita l'apertura durante i fine settimana e nei giorni festivi. Oggi, visite notturne guidate in occasione della manifestazione Notti colorate 2016 che accompagnerà la città fino al 25 agosto.

«Il protocollo - ha sottolineato il sindaco Zedda - deve essere visto anche come un'occasione per realizzare la connessione fisica tra diversi importanti luoghi della città». Grande circa 5 ettari (50mila metri quadrati), oltre a raccogliere numerose specie arboree molte delle quali esotiche, soprattutto tropicali, ospita tre cisterne a bottiglia di epoca romana in buono stato di conservazione, di cui una visitabile. Al suo interno ci poi sono alcune vasche di probabile origine romana e un pozzo quasi certamente più recente. La pianta del giardino ricalca prevalentemente quella originale dell’architetto Gaetano Cima contraddistinto in maniera particolare nel fondo della valle, da cui sono partiti i primi lavori, e dove è dislocata una serie di aiuole geometriche disposte in modo simmetrico rispetto al viale centrale che corre dritto dall’ingresso di viale Sant'Ignazio sino alla fontana del piazzale centrale, alla Fontana Pampanini e al pozzo.

Nell’Orto sono presenti alcune serre dedicate alle collezioni e alle piante tropicali. Ma c'è anche la Grotta Gennari, la Vasca a trifoglio, la Cava romana e il Centro Conservazione Biodiversità, la passeggiata sopraelevata, il Museo Botanico e la Banca del germoplasma della Sardegna, un centro di ricerca di eccellenza a livello nazionale, e non solo, che ha avuto importanti riconoscimenti anche in termini di risorse.
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