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M.P. 26 luglio 2016
Due atleti dal Santa Lucia: Gsd Porto Torres più competitivo
Il play-guardia Dario Di Francesco e la guardia Beatrice Sorina Ion vestiranno la maglia biancoblù nella stagione 2016/17. Entrambi provenienti dal Santa Lucia Roma, ritroveranno a Porto Torres coach Carlo Di Giusto


PORTO TORRES - Il play-guardia Dario Di Francesco e la guardia Beatrice Sorina Ion vestiranno la maglia biancoblù nella stagione 2016/17. Entrambi provenienti dal Santa Lucia Roma, ritroveranno a Porto Torres coach Carlo Di Giusto, col quale hanno vinto, nonostante la loro giovane età, diversi trofei all’ombra del Colosseo e che li segue da vicino anche nelle Nazionali. C’è soddisfazione nelle parole del presidente del Gsd Bruno Falchi per la positiva conclusione delle due trattative: «Sono molto soddisfatto dell’arrivo di Beatrice e Dario, due ottimi atleti oltre che persone di grande spessore. Ora la nostra squadra è quasi al completo».

Dario Di Francesco è nato a Roma il 24 agosto del 1995 e si è avvicinato al basket in carrozzina all’età di 10 anni, iniziando a praticarlo nelle giovanili del Santa Lucia, fino poi ad arrivare alla Serie A. Con la squadra giovanile ha vinto due scudetti e tre supercoppe, mentre con la prima squadra uno scudetto, una Supercoppa ed una Coppa Italia. Fa parte della Nazionale Under-22 già dal 2010, ha partecipato a tre edizioni degli Europei (Cantù 2010, Stoke Mandeville 2012 e Saragozza 2014, dove l’Italia ha vinto la medaglia di bronzo) oltre che ai Mondiali di Adana, in Turchia, nel 2013 con l’Under-23.

All’inizio del mese Dario ha goduto del mare sardo per qualche giorno, una piccola vacanza prima di progettare la nuova avventura sportiva nell’isola: «Conosco già alcuni componenti della squadra – dice – ed il fatto che coach Di Giusto sia l'allenatore non ha fatto altro che consolidare la mia scelta. Penso che il Gsd quest’anno sia sicuramente competitivo. Per me si tratta di un cambiamento, che ritengo possa senz’altro costituire un momento di crescita, sia professionale che personale. Sono nato e ho vissuto sempre a Roma, adoro la mia città, ma ora è arrivato il momento di fare una nuova esperienza». Beatrice Sorina Ion è nata in Romania, a Craiova, il 3 marzo del 1998 e si è trasferita in Italia all’età di 6 anni per cure mediche. Successivamente, dopo un ritorno in terra natia durato tre anni, per frequentare la scuola in modo da imparare anche la grammatica romena, si è definitivamente stabilita in Italia con i suoi genitori.

Ha iniziato a giocare a basket in carrozzina a 9 anni, dopo aver praticato il nuoto: «Ho sempre amato gli sport di squadra – dice – per cui la mia fisioterapista di allora mi consigliò di provare il basket. Dalla prima volta che sono andata in campo ho capito che era ciò che amavo. E’ scattato qualcosa che non so spiegare a parole». Fino all’età di 13 anni ha giocato nella squadra giovanile del Santa Lucia, poi l’anno dopo ha disputato anche il campionato di Serie B. A 15 anni coach Di Giusto l’ha voluta in Serie A e da lì è iniziata la sua storia più recente. Con il Santa Lucia ha vinto uno Scudetto, una Supercoppa e due Coppe Italia, poi lo scorso anno ha ottenuto la cittadinanza italiana ed è entrata a far parte della Nazionale femminile, con cui ha disputato i suoi primi Europei.

Dallo scorso dicembre fa parte anche della Nazionale Under-22, insieme a Dario Di Francesco ed al nuovo compagno di club, Raimondo Canu. Ora Beatrice è attesa da una nuova esperienza con il Gsd Porto Torres: «La presenza di Carlo Di Giusto ha indubbiamente influito molto sulla mia scelta – dichiara la Ion – ma sinceramente la squadra del Porto Torres mi è sempre piaciuta, ho sempre avuto la sensazione che fosse molto unita e soprattutto è una squadra giovane, quindi sarà sicuramente una bellissima esperienza per me. La nuova squadra sembra molto forte, sono sicura che riuscirà ad ottenere degli ottimi, anzi degli eccellenti risultati. Parto sempre molto positiva, soprattutto per quanto riguarda le nuove avventure; cercherò di trarre il meglio da questa esperienza come ho sempre fatto. Certo, per me è un cambiamento notevole, ma non mi spaventa affatto».

*Il play-guardia Dario Di Francesco


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