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Red 3 luglio 2016
«La politica tolga le mani dai porti sardi»
Così Piergiorgio Massidda, neoconsigliere comunale ed ex presidente dell’Autorità portuale di Cagliari interviene nel dibattito sul futuro delle due autorità portuali sarde


CAGLIARI - «Noto nelle ultime settimane degli strani movimenti che riguardano il futuro delle due Autorità portuali sarde: Cagliari e Olbia» così Piergiorgio Massidda, neoconsigliere comunale ed ex presidente dell’Autorità portuale di Cagliari interviene nel dibattito. «Alcuni politici nel nord Sardegna fanno pressioni perché la sede sia ad Olbia, altri del sud perché sia a Cagliari. Eppure pochissimi di loro in questi anni si sono mai concretamente interessati di portualità. Quasi nessuno è intervenuto per sostenere la Zona Franca di Cagliari, così come i due sistemi portuali che danno alla Sardegna ricchezza e posti di lavoro. Non hanno alzato la voce perché Cagliari e Sarroch, inseriti tra i porti Ten-T lavorassero per attrarre finanziamenti europei, con milioni di euro che ogni anno perdiamo. Che perdono i Sardi. Intervengono solo ora, per decidere dove starà il presidente, e magari per nominarlo. Non sono interessati ai porti, vogliono solo piazzare amici e clienti».

«Dimenticano (o forse non sanno) che Cagliari attualmente è per movimentazione merci il 3° porto Italiano, ha una Zona Franca pronta a partire, è dentro le autostrade del mare, ospita il maggior numero di navi da crociera, è la più grande industria del Sud Sardegna. Olbia secondo gli ultimi rilevamenti Assoporti si posiziona invece al 19° posto. Pensare che possa diventare sede della presidenza di un’Autorità portuale unica è sbagliato, fazioso, fuori da ogni logica strategica. Serve forse ad accontentare la bramosia di una classe politica che non ricerca certo il bene comune, non sa nulla di porti, mira solo a sistemare qualche amico. Purtroppo perdura una logica di campanile e non si guarda allo sviluppo e al bene della nostra Isola».

«Ho sempre sostenuto - prosegue Massidda - che in Sardegna (come pure sta succedendo in Sicilia) vadano tenuti due distinti sistemi portuali. Con due Autorità di Sistema portuale. Una con base a Cagliari, l’altra con base a Olbia. Per garantire lo sviluppo di due territori e due sistemi portuali con esigenze e caratteristiche diversissime. Ma la Giunta Regionale si è dimostrata lenta e inefficace non riuscendo ad ottenere neanche questo dal Governo “amico”, che continua a umiliare la Sardegna e le legittime aspettative dei Sardi. Lo scalo di Cagliari – come quello di Olbia - potrebbe ancora crescere tantissimo, creare ricchezza e posti di lavoro, basterebbe avviare la Zona Franca – bloccata da una burocrazia folle – sostenere nuovi investimenti, promuovere ancora di più il porto nel mondo. L’ho dimostrato coi fatti, in due anni da presidente del porto, facendo entrare Cagliari tra i porti Ten-T in cui stanno i maggiori porti europei con finanziamenti per milioni di euro, nel sostanziale silenzio della politica. I porti possono creare ricchezza e posti di lavoro, basta volerlo, basta crederci, basta superare gli egoismi di una politica lontana dai bisogni della gente».


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