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Sassari NewsnotiziealgheroOpinioniTrasportiGiornata storica, si chiude oggi un'era
Mario Bruno 29 giugno 2016
L'opinione di Mario Bruno
Giornata storica, si chiude oggi un'era


Il 29 giugno 2016 segna la chiusura di un'era che affonda le radici nel 1957, quando Fiat Ferroviaria, Stanga e TIBB iniziarono a produrre alcune delle automotrici in servizio fino a ieri sulla rete a scartamento ridotto del nord Sardegna. Le allora nuove vetture, e stiamo parlando di quasi sessant'anni fa, rappresentarono un'innovazione tecnologica non indifferente per le Ferrovie Complementari Sarde: tale innovazione ebbe come risultato l'incremento dell'utenza a seguito dell'innalzamento della velocità commerciale delle relazioni (su molte tratte la trazione a vapore era ancora la norma). Si chiude oggi un'era che ha abbracciato alcune generazioni di pendolari: i ricordi della quotidianità ferroviaria si sono tramandati dai genitori ai figli, accomunati spesso dalle medesime sensazioni... Il 2016 segna quindi una sorta di nuovo anno zero dal punto di vista infrastrutturale: l'ammodernamento del parco rotabile era ormai divenuto sempre più necessario, sia per l'età delle vetture, sia per le esigenze di trasporto che, certamente, non sono più le stesse di 60 anni fa e per le quali le vecchie vetture, da molti anni, erano divenute ormai inadeguate.

Con l'entrata in servizio delle nuove automotrici prodotte dalla Stadler, si riporta il servizio ferroviario a standard qualitativi e di immagine alti che devono necessariamente essere valorizzati e incrementati: il trasporto su ferro, che ha conosciuto periodi di crisi in Italia, sembra voler rialzare la china, come ha più volte ribadito anche il Ministro dei Trasporti Graziano Delrio in riferimento alla cosiddetta "cura del ferro". L'ingresso in servizio dei nuovi treni, moderni e più veloci, ha almeno quattro livelli di lettura che debbono essere presi in considerazione: maggiore durata dei rotabili rispetto ai veicoli su gomma (la vita media dei treni è di gran lunga superiore); maggiore comfort di viaggio, che può tradursi (e ci si adopererà affinché lo sia) in una maggiore attrattività del mezzo ferroviario; maggiore attenzione alle diverse abilità: le vetture sono a pianale parzialmente ribassato con incarrozzamento a raso, il che significherà una maggiore e più agevole accessibilità dei treni; maggiore attenzione ambientale: l'utilizzo dei treni, che hanno una capienza nettamente superiore a quelle degli autobus, permette di ridurre le emissioni anche grazie alla conformità delle vetture agli standard europei per la riduzione dell'inquinamento.

In termini di attrattività, questa può aumentare se, e solo se, il trasporto pubblico riesce a diventare competitivo rispetto al mezzo privato: prossimità del servizio, velocità commerciale e costi per l'utenza sono tre degli aspetti che se adeguatamente tenuti in considerazione possono contribuire all'aumento dell'utenza. Accanto alle nuove vetture non bisognerà poi tralasciare l'infrastruttura, che pur ha subito un ultimo intervento di ammodernamento all'inizio di questo decennio, ma che non deve essere tralasciata. Una linea ferroviaria si compone infatti di materiale rotabile (i treni) e di un'infrastruttura fissa (binari e impianti): solo se entrambi godono di buona salute si può offrire un livello qualitativamente elevato. In periodi di crisi economica, l'attenzione e l’investimento sul trasporto pubblico, che permette spostamenti a prezzi contenuti rispetto all'auto, è un atto di equità sociale che non può infine passare in secondo piano: lo sviluppo dei territori passa anche e soprattutto dalla loro capacità di relazionarsi tra di loro e, sotto questo aspetto, una rete di trasporti efficiente e attrattiva è un prerequisito fondamentale per raggiungere l'obiettivo.

*sindaco di Alghero


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