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Enrico Muttoni 23 giugno 2016
L'opinione di Enrico Muttoni
Zuccherifici e aeroporti, a grande richiesta, si replica


Le attuali vicende nelle quali è coinvolta la Sogeaal, con l’abbandono di Ryanair, e il conseguente e presente declino dello scalo, sono l’ultima replica di un canovaccio teatrale purtroppo già visto. Mi riferisco alla chiusura e all’abbattimento (non si sa mai: i Romani buttarono il sale sulle campagne di Cartagine) dello zuccherificio di Villasor, nel 2009. Quello che l’articolista non si azzarda a riferire, sono i motivi di una decisione così drastica: le quote produttive, la riduzione a livello europeo della produzione, ed il PCI di allora, dominato dai compagni tosco romagnoli. Per il mantenimento dei livelli di reddito di alcuni, si è cancellata una realtà validissima, utile, e causa del benessere di un’intera zona agricola e della regione. Da sottolineare il fatto che lo zuccherificio garantiva l’autosufficienza per il consumo della Sardegna, senza minimamente tentare di conquistare mercati continentali. Per qualcuno, invece, il consumo di zucchero di un milione e mezzo di Sardi significava molto.

Messe in moto le leve del partito (e degli amici, si capisce) è bastato sostenere che l’odore, sarebbe meglio dire il fetore, degli scarichi dell’impianto costituiva un danno ambientale insostenibile. Nessuno è riuscito a far capire che il danno economico sarebbe stato largamente superiore al fastidio. Nessuno si è domandato come fanno i produttori di zucchero in tutto il mondo a lavorare: è bastato il venticello di una calunnia per trasformarla in un colpo di cannone. Questo dramma si sta replicando, con altri attori, avendo per protagonista l’aeroporto di Alghero. Non mi interessa sapere perché Ryanair se ne va: so che il suo arrivo ad Alghero ha costituito l’unica occasione di progresso economico diffuso realizzatasi in città negli ultimi trent’anni. E’ peraltro evidente che la politica utilizza i regolamenti europei e nazionali per i propri interessi di mantenimento del potere: e anche stavolta i compagni (più tosco che romagnoli, sembrerebbe) fanno ogni sforzo per cancellare una realtà marginale e periferica, ma valida, pur di far quadrare bilanci di aziende i cui partner stranieri pretendono una immediata redditività.

Vedere la foto di Renzi, Del Rio e Montezemolo è chiarificante. Non dimentichiamo che Montezemolo, ideatore di Italo Treno (che giustamente ha tolto i passeggeri dalla rotta Fiumicino Linate), deve dare qualcosa in cambio ad una comunque asfittica Alitalia: ed ecco la Sardegna, i cui quattro mori non sono solo bendati, ma pure ciechi. Purtroppo, i nostri rappresentanti politici sono degli asserviti. A turno, perché quelli dell’opposizione, che sbraitano reclamando interventi, appena diventano maggioranza si adeguano, invariabilmente. Quando, come un sol uomo, dovrebbero dimettersi in blocco da ogni incarico, ed andare ad una nuova campagna elettorale, vera, stavolta. Che non è detto che porti la Regione nella giusta direzione. Se i Sardi, prima di andare al voto, si dimenticheranno di contare il numero dei loro giovani ormai definitivamente allontanati dalla loro terra per lavorare, tutto resterà come prima, o peggio. Evidentemente, il fenomeno dei giovani emigrati, precari e disoccupati, che ad Alghero ha ormai coinvolto i rampolli di quella che era la classe medio-alta, non ha ancora toccato la classe politica. Alla quale auguriamo tanto di essere costretta ad adeguarsi. Oltre ad invitarla, naturalmente, a raddoppiare la tassa di soggiorno, per compensare la riduzione di arrivi e presenze. I bilanci devono essere in ordine, perbacco!
18/4/2024
Mezzi trainati più vecchi di sei anni rispetto a media nazionale. Solo il 25% dei veicoli a temperatura controllata è immatricolato nelle classi 5 e 6. E la flotta di mezzi trainati ha un´età media di 22,6 anni, contro il dato nazionale che si attesta a 16,4 anni


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