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Sassari NewsnotizieportotorresEconomiaTurismo › Albergo extra lusso a Cala D´Oliva: «rilanciamo il turismo»
Mariangela Pala 1 giugno 2016
Albergo extra lusso a Cala D´Oliva: «rilanciamo il turismo»
Intervista al geometra Giuseppe Marceddu coordinatore del progetto di studio sulla realizzazione di un albergo diffuso extra lusso presso il borgo di Cala d´Oliva


PORTO TORRES - Un Albergo extra lusso a Cala D’Oliva che comprende 286 camere per 709 posti letto, 3 ristoranti, 1 centro benessere, 3 bar, ed ancora 2 impianti piscine, e impianti ludici e sportivi. Il progetto che prevede un investimento di circa 56 milioni di euro è del geometra Giuseppe Marceddu coordinatore dell’iniziativa presentata al circolo del Pd di Porto Torres.

Perchè l'idea di fare un hotel extra lusso all'Asinara?
«L’idea nasce dalla necessità di valorizzare il patrimonio ambientale e culturale dell’isola e promuovere lo sviluppo turistico che fino ad oggi è rimasto al palo. Gli interventi per la realizzazione di strutture ricettive sono già contemplati nelle norme d’attuazione del Piano del Parco che ha individuato nell’ambito AR di Cala d’Oliva i fabbricati del vecchio borgo quali volumi da destinare a tale scopo. La scelta del 5 stelle extra lusso è dettata da fattori fondamentali: la ridotta stagionalità che insieme all’impossibilità di patrimonializzare il capitale rende antieconomico ogni altro tipo di soluzione; la possibilità di affidare ad un gruppo di livello internazionale l’attuazione del progetto (soggetti come Starwood. Marriot, o la cinese Anbang) che grazie alla professionalità e organizzazione, oltreché alla capacità economica svolgerebbe un ruolo determinante per la promozione del Parco; la maggior incidenza occupazionale redditualmente più elevata rispetto a strutture di medio e basso livello».
Che tipo di sviluppo economico si vuole intraprendere con la realizzazione di una tale struttura?
«Semplicemente lo sviluppo che ha intrapreso l’Ente Parco, quello legato alla cultura ambientale e alle attività che decine di imprese locali hanno dato vita; penso al pesca turismo, al diving, allo snorkeling, all’escursionismo a cavallo, alla vela. Attori che, grazie alla disponibilità economica dei clienti dell’hotel, vedrebbero i loro volumi d’affari moltiplicarsi con le ovvie conseguenze sul campo occupazionale e sociale»
Quali vantaggi per il Parco?
«Innanzitutto la visibilità a livello internazionale (oggi solo il 10% dei visitatori è straniero), poi, con la diffusione della cultura ambientalista nelle classi più agiate non mancheranno donazioni o interventi di carattere politico a favore del Parco. Chi avrà la fortuna di vedere l’Asinara non potrà rimanere insensibile e se i soldi e il potere ci sono…Infine il vantaggio calcolato di carattere prettamente economico legato alla fiscalità locale che secondo il progetto ammonterà a non meno di 1,3 milioni di euro l’anno contro le poche migliaia attuali. Soldi che potrebbero essere investiti per la ricerca e la valorizzazione del parco.»
E quali vantaggi per il territorio?
«L’Asinara sarà la vetrina per l’intera area vasta, per la nascente rete metropolitana. Il resort sarà pure una struttura di supporto al Parco ma è certo che del ritorno d’immagine ne usufruirà l’intero territorio del Sassarese. Credo in una falsa riga di quanto è accaduto in Gallura dopo il 1962 quando il principe Karim Aga Khan posò la prima pietra in quel lembo di costa che sarebbe diventata la Costa Smeralda. Quell’esperienza potrà ripetersi nella costa nord occidentale sarda con la valorizzazione del territorio che va da Alghero a Valledoria, magari con il recupero di siti compromessi come Platamona o Marina di Sorso. Si pensi poi allo sviluppo che potrebbero avere l’ aeroporto di Alghero e il porto di Porto Torres».
Perche alcuni ritengono che sia così impattante tanto da compromettere l'equilibrio ambientale?
«Perché non conoscono il progetto. Le volumetrie che si utilizzano sono quelle già esistenti e riguardano il centro urbano, ripeto urbano di Cala d’Oliva, quindi nessun impatto diverso da quello esistente. 17 ettari su 5170 del parco, appena lo 0,3% del territorio isolano. Le presenze non supereranno le 80.000 unità che aggiunte a quelle attuali sommeranno a circa 300.000. Ben lontano dai numeri del Parco Nazionale d’Abruzzo (28 milioni), delle Dolomiti (16 milioni) e delle Cinque Terre (14 milioni), eppure anche questi sono parchi. Nessun equilibrio ambientale compromesso, anzi c’è ancora molto spazio per nuovi arrivi prima che si possa raggiungere il limite critico.»
Quale futuro si intende dare alle strutture esistenti e agli immobili dell'Asinara?
«Parlo per quelle di Cala d’Oliva dove l’intervento garantirà il recupero edilizio degli edifici storici. L’insediamento di strutture ricettive di lusso in edifici storici avviene in Europa ormai da decenni. Solo in Italia si possono fare gli esempi di Palazzo Magnani Feroni, del Davanzati e dell’Excelsior a Firenze, del Palazzo Parigi e del Principe di Savoia a Milano, del Gritti Palace e del Danieli a Venezia, del Borgognoni, del Minerva e dell’ Excelsior a Roma. E’ un modo per salvaguardare il patrimonio storico e culturale non per distruggerlo, per di più creando ricchezza economica. Per quanto riguarda le altre strutture dell’isola posso dire che mi ha fatto piacere apprendere che il supercarcere di Fornelli è stato acquisito in comodato d’uso dall’Ente Parco. Ho assistito all’ultima riunione del direttivo e condivido la conclusione di promuovere un concorso d’idee per il suo utilizzo. La storia carceraria è parte integrante in quella dell’isola e per l’Asinara la valorizzazione del patrimonio ambientale non può prescindere da quello storico e culturale. Un’ultima cosa, contrariamente a quanto si è detto e scritto il progetto non prevede alcun centro commerciale ma solo una piccola area destinata allo shopping dove troveranno spazio i prodotti tipici locali: dell’agroalimentare, dell’artigianato, della cosmesi e altro ancora.»


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