Mariangela Pala
23 maggio 2016
Monumenti Aperti: 17500 presenze, sito Turris Libisonis al top
Decine di studenti che nella due giorni di cultura hanno ricostruito i pezzi di storia della città turritana, interessando circa 17500 visitatori che hanno scoperto le bellezze del patrimonio archeologico di Porto Torres e dell’isola Parco
PORTO TORRES - Decine di studenti che nella due giorni di cultura hanno ricostruito i pezzi di storia della città turritana, interessando circa 17500 visitatori che hanno scoperto le bellezze del patrimonio archeologico di Porto Torres e dell’isola Parco. Si tratta del secondo dato più alto da quando la manifestazione si svolge a Porto Torres. Il successo della sesta edizione di Porto Torres Asinara Monumenti Aperti è tutta da attribuire alla grande passione e all’impegno degli operatori culturali locali, delle scuole, delle associazioni e dei volontari che non si sono limitati a fare da guida, ma hanno dimostrato il loro amore per la cultura e l’ambiente, rispettando ogni regola di comportamento e mantenendo i siti in maniera decorosa, anche con interventi che andavano oltre i loro “compiti”.
Lo dimostrano i numeri che hanno premiato il lavoro dei ragazzi e dei volontari: sono 17453 le visite registrate, circa 700 in più rispetto allo scorso anno. Il sito più visitato è risultato essere l'area archeologica di Turris Libisonis (1431), seguito dallo scavo archeologico di via Libio (1420), aperto per la prima volta grazie a un'intesa tra pubblico e privato, e dall'Antiquarium Turritano (1065). Ottimo riscontro anche per il Planetario (829), altra new entry di quest'anno, nell'istituto d'istruzione superiore “Mario Paglietti”. I siti dell'Asinara (Ossario, Cappella Austroungarica, Domus de janas di Campu Perdu e Carcere di Campu Perdu) sono stati visitati in tutto da circa 700 persone.
Buon flusso anche nel Palazzo del Marchese (673) e nel Museo del Porto (654) che oltre ai reperti della cultura del mare proponeva la mostra Il popolo di bronzo di Angela Demontis, una splendida ricostruzione di abiti e armi del periodo nuragico, e il Memoriale della Corazzata Roma. Tra i siti visitabili anche la Basilica romanica di San Gavino, lo scavo di Atrio Metropoli e l'area delle Cumbessias, le chiese di Balai, della Consolata e di Cristo Risorto, il Ponte romano, le tombe ad arcosolio del Nautico e l'ipogeo di Tanca Borgona, il rifugio antiereo De Amicis, la batteria antinave di Ponte Romano, la scuola De Amicis e le Fornaci dell'area Ferromin.
Numeri positivi anche i siti fuori città: la necropoli di su Crucifissu Mannu e il nuraghe Nieddu, raggiungibili con il servizio bus navetta. «Le visite registrate sono davvero importanti anche in relazione al fatto che l'evento si è svolto in concomitanza con la Cavalcata Sarda. Ma al di là dei numeri – ricorda l'assessore alla Cultura, Antonella Palmas – Monumenti Aperti è prima di tutto un momento di crescita culturale e di formazione per i ragazzi. È questo l'aspettoprincipale dell'evento e non dobbiamo mai dimenticarlo. Abbiamo un enorme patrimonio che va dal periodo preistorico a quello medievale, passando per l'età romana, e che contempla, inoltre, la cultura del mare e dell'ambiente con l'isola dell'Asinara».
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