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Mariangela Pala 20 maggio 2016
Fiumesanto: Eph dice no al quinto gruppo a carbone
Non ci sarebbero più le condizioni economiche e di scenario alla base della decisione presa in vista della scadenza della proroga all’autorizzazione prevista per il 4 giugno


PORTO TORRES - Ep produzione, proprietaria della centrale di Fiume Santo non avvierà più la realizzazione del quinto gruppo a carbone. Lo ha comunicato oggi la Società italiana del Gruppo energetico ceco Eph che in Italia gestisce una capacità di generazione di 4,3 Gw, con una lettera formale inviata al Ministero dello Sviluppo Economico e alle altre istituzioni coinvolte, dove si annuncia la volontà di non procedere alla realizzazione di un nuovo gruppo termoelettrico a carbone, della capacità di 410 MW, nella Centrale di Fiume Santo (Sassari).

Non ci sarebbero più le condizioni economiche e di scenario alla base della decisione presa in vista della scadenza della proroga all’autorizzazione prevista per il 4 giugno. La Centrale, con una potenza netta installata di circa 600 Mw, rappresenta già una delle più importanti realtà produttive della Sardegna nord-occidentale. Il progetto era stato presentato nel 2005 da Endesa, autorizzato nel 2010, e mai avviato.

La decisione fa seguito ad una approfondita valutazione che ha tenuto conto di vari fattori, tra i quali: il drastico calo dei consumi di energia rispetto al passato che riguarda tutta l’Italia, ma in modo più severo l’isola (nel 2015, rispetto al 2007, Italia -7%, Sardegna –29%). Numerose aziende “energivore” hanno gradualmente abbandonato la regione, delocalizzando i loro impianti. Oggi la domanda di energia elettrica in Sardegna è ai livelli del 1987; la Sardegna non è più isolata dal punto di vista energetico anche grazie alle recenti infrastrutture realizzate da Terna.

L’isola è ormai collegata alla rete nazionale, dunque perfettamente bilanciata, ed è anzi attualmente in grado di esportare la maggior parte della produzione giornaliera;l’investimento non è giustificabile dal punto di vista del ritorno economico in quanto la realizzazione dell’ampliamento della Centrale comporterebbe un investimento di oltre 700 milioni di euro che, in tutti gli scenari analizzati, presenta un ritorno economico negativo. Inoltre, il progetto, autorizzato nel 2010 ma concepito nel 2005, richiederebbe cinque anni per la costruzione. In un mondo che cambia in modo estremamente rapido, il nuovo gruppo risulterebbe obsoleto ancora prima di entrare in funzione.

Infine, non si può sottovalutare il processo di decarbonizzazione rilanciato dall’accordo successivo alla COP 21 di Parigi. EP Produzione è impegnata a mantenere la continuità operativa della Centrale di Fiume Santo nel suo assetto produttivo attuale basato sui gruppi 3 e 4, nel rispetto dei parametri ambientali e di sicurezza, per la quale si fanno e si faranno gli investimenti necessari. La Società conferma inoltre il massimo impegno per la tutela ambientale, come dimostrano le attività di bonifica e decommissioning in corso e programmate. Attualmente EP Produzione ha in corso un’attività di manutenzione straordinaria al gruppo 4, iniziata ad aprile e che si concluderà a luglio 2016, che include anche il miglioramento delle performance ambientali.

Per questi lavori sono attualmente impiegati in media circa 450 lavoratori addizionali (con punte di 550), prevalentemente facenti capo a imprese sarde. L’Azienda rimane disponibile a valutare e, se possibile, a contribuire alle iniziative che dovessero nascere sul territorio, in particolare quelle più sinergiche, con la propria attività e le proprie capacità industriali.
24/4/2024
L’Unione dei Comuni Riviera di Gallura ha deliberato pubblicamente contro ogni forma di speculazione e dichiarato di opporsi, con tutti gli strumenti in possesso, a ogni progetto in tal senso, privilegiando la costituzione delle CER, le comunità energetiche rinnovabili. A deliberare in tal senso, poco più di un mese fa, era stata anche l’Unione dei Comuni Gallura


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