Guido Melis
5 maggio 2016
L'opinione di Guido Melis
Pazienza è la fine dei nostri sogni
Caro Renato, non so cosa tu abbia commesso né se lo hai commesso. So che ho creduto molto in te molti anni fa, e nella tua carica di cambiamento. Ho sperato in una politica delle cose, dei bisogni, della visione del futuro, delle trasformazioni radicali, della coerenza. E che la Sardegna con te ce la potesse fare. Non dimenticherò mai a Roma il corteo dei sardi con te in testa per rivendicare i nostri diritti, la gioia della gente che ti seguiva, e i romani alla finestra.
Qualcuno con il pugno chiuso in segno di saluto. La bandiera dei Quattro morì. La dignità ritrovata. Che fine ha fatto tutto questo? Ho visto la politica sarda avvitarsi su sé stessa, te sconfitto da Berlusconi, il PD che diventava diverso da quello per cui ci eravamo insieme impegnati. Un PD di correnti e di affari. Ti ho visto alleato coi tuoi avversari interni. Segretario eletto anche coi loro voti.
Ho assistito senza saper cosa fare alla tua mutazione genetica. Segretario di che cosa? Per fare che cosa? Poi il tuo colpo di coda finale, quando i tuoi improbabili nuovi amici ti hanno scaricato. Umanamente sono con te. Politicamente no. Raccogli i frutti di una svolta inspiegabile, di un allontanamento da quello che eri. Ti auguro di essere assolto in appello. Ma non è questa la cosa che mi interessa di più. È la tua fine politica. Che è un po anche la fine dei nostri sogni. Pazienza. Ricominceremo da capo.
*da facebook
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