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A.B. 10 marzo 2016
Carcioficoltori in ginocchio nel Coros
Il sindaco di Usini Antonio Brundu, di Uri Uccio Galzerano e di Ittiri Antonio Sau hanno inviato una lettera all´assessore regionale all´Agricoltura Elisabetta Falchi


USINI - «Siamo fortemente preoccupati per la crisi che colpisce il settore della carcioficoltura nell’area del Coros, scriviamo alla Regione perché le nostre famiglie stanno rischiando di rimanere senza reddito». È la preoccupazione dei tre sindaci Antonio Brundu (Comune di Usini), Antonio Sau (Ittiri) ed Uccio Galzerano (Uri), che nei giorni scorsi hanno scritto una lettera all’assessore regionale all’agricoltura Elisabetta Falchi, sollecitando un intervento sul dramma economico e sociale degli agricoltori locali. «Il 2015 è stato un anno pessimo per la coltivazione del carciofo: il caldo eccessivo, il lungo periodo di siccità hanno influito sulla coltura, hanno accelerato la crescita dei carciofi con conseguente aumento dell'offerta sul mercato e l'abbattimento del prezzo reso al produttore - ha detto il vicesindaco di Usini Giovanni Antonio Sechi - in questo modo gli investimenti saranno compromessi e dunque molte aziende saranno costrette ad indebitarsi».

Ogni anno, l'Autorità di bacino e l'Enas stanziavano 1500000metri cubi di acqua per la coltivazione del carciofo nella Valle dei Giunchi, nel territorio di Ittiri, Usini, Ossi, Florinas, Banari, un'area a forte vocazione per la carcioficoltura, insieme ai territori di Ittiri ed Uri attorno al bacino del Cuga. «Nell’area del Coros, la coltivazione del carciofo è uno dei settori produttivi più importanti. Comprende circa 150 aziende per più di 600ettari coltivati a carciofo. Inoltre, è notevole l'indotto economico generato dalla coltivazione. Nel nuovo Psr è previsto un contributo Pac per ettaro, ma è molto basso», ha ribadito il vicesindaco di Ittiri Giovanni Mario Cossu.

Il rischio è elevato, se si pensa ad un’altra annata con una forte siccità ed i campi rimarrebbero senza irrigazione idrica. Se poi a questo si sommano la mancanza di aiuti al settore ortofrutticolo, l'assenza di qualche forma di tutela e l'elevato costo delle polizze assicurative, le previsioni per la prossima annata non possono che essere negative. «È necessario intervenire e perciò chiediamo un interessamento anche in vista degli imminenti bandi del Psr, riservando qualche specifico finanziamento per il settore della carciofi coltura. La verità è che ancora oggi il prezzo viene deciso esclusivamente dai grossisti a discapito dei produttori locali», ha concluso il vicesindaco di Uri Renzo Petretto.


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