S.A.
21 febbraio 2016
Doppio Sogno in scena a Sassari e Cagliari
L´originale pièce, interpretata da Ivana Monti, Caterina Murino, Ruben Rigillo e Rosario Coppolino, sarà in cartellone martedì 23 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e da mercoledì 24 a domenica 28 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari
SASSARI - Viaggio nei labirinti della mente con “Doppio Sogno” di Giancarlo Marinelli, liberamente tratto dall'omonimo racconto di Arthur Schnitzler: l'originale pièce, interpretata da Ivana Monti, Caterina Murino, Ruben Rigillo e Rosario Coppolino, sarà in cartellone martedì 23 febbraio alle 21 al Teatro Comunale di Sassari e da mercoledì 24 a domenica 28 febbraio al Teatro Massimo di Cagliari (tutti i giorni da mercoledì a sabato alle 20.30, la domenica alle 19 e giovedì doppia recita con la pomeridiana alle 16.30) sotto le insegne della Grande Prosa firmata CeDAC (nell'ambito del Circuito Multidisciplinare della Sardegna).
Una mise en scène intrigante per lo spettacolo della Compagnia Molière, in cui un'eleganza senza tempo – che rimanda però idealmente alla temperie culturale dell'Europa degli Anni Venti – s'intreccia a elementi di contemporaneità, quasi a sottolineare l'universalità di un'indagine sui misteri della psiche e la complessità e le intime contraddizioni dell'animo umano. Completano il cast Andrea Cavatorta, Francesco Maria Cordella, Serena Marinelli, Simone Vaio, Carlotta Maria Rondana; le scenografie sono di Paolo Beleù / Andrea Bianchi, i costumi di Adelia Apostolico, la colonna sonora è stata curata da Roberto Fia e il disegno luci da Mirko Oteri.
“Doppio Sogno” (“Traumnovelle”) racconta di una notte agitata da strani pensieri e imprevedibili incontri, in cui il dottor Fridolin turbato per la confessione della splendida ed enigmatica moglie, si lascia tentare e coinvolgere in situazioni estreme e pericolose, sfidando l'ordine e la morale, oltre al buon senso, quasi a voler esplorare il proprio lato oscuro, abbandonandosi alla dissolutezza. In un raffinato gioco di specchi, il sottile confine tra realtà e finzione, vita e sogno, si confonde e in una folla di donne sconosciute e bellissime il medico pare ritrovare all'infinito l'immagine della creatura di cui è perdutamente, quasi disperatamente innamorato pur con la piena coscienza di non poterne la interamente possedere, di non poter dominare i suoi impulsi e pensieri, né imprigionarne l'inconscio.
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