A.B.
18 febbraio 2016
La Torres in visita al carcere di Bancali
La compagine sassarese si è recata nella struttura carceraria cittadina per disputare uno speciale triangolare, organizzato per inaugurare il nuovo campo di calciotto
SASSARI - Lo sport come momento di socialità e di svago per i detenuti dell'istituto penitenziario di Bancali, a Sassari. Questa mattina (giovedì), la Torres, con una delegazione di giocatori, staff tecnico e dirigenti, ha presenziato all'inaugurazione del nuovo campo di calciotto in erba realizzato all'interno del carcere. Prima la cerimonia di apertura, con il tradizionale taglio del nastro affidato alla direttrice dell'istituto Patrizia Incollu ed all'assessore comunale Monica Spanedda, poi la benedizione di Monsignor Atzei, che ha sottolineato l'importanza di momenti come questi per chi, dopo aver sbagliato, si trova privato della libertà e deve ricostruire il proprio percorso di vita.
Davanti ad un pubblico di autorità, ma anche con una parte degli ospiti della struttura, ai quali è stato concesso di assistere all'evento, si è svolto un triangolare tra la squadra rossoblu, quella delle guardie carcerarie e dei detenuti. A questi ultimi, la Torres ha regalato una muta di maglie, ma anche cuffie firmate Torres, sciarpe e gagliardetti rossoblu. Una giornata all'insegna dell'emozione, del divertimento e del fair play voluta fortemente dal cappellano del carcere, Don Gaetano Galia che, per l'occasione, ha vestito i difficili panni dell'arbitro.
«Ringrazio la Torres per aver accolto il nostro invito; è stato importante condividere con la squadra della città un momento di soddisfazione per le istituzioni, per chi lavora fuori e dentro il carcere, e per coloro che rappresentano la squadra “di casa”, che potranno trovare nello sport un momento di sana convivenza e di divertimento», ha commentato Don Galia. L'iniziativa rientra in un programma di appuntamenti, tra visita ad Istituti per anziani, ospedali, comunità per minori, scuole, che la società rossoblu ha avviato da tempo per rafforzare il proprio legame con la città e per regalare sorrisi a chi è in difficoltà.
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