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A.B. 3 febbraio 2016
Banda ultralarga: Sardegna prima in Italia
Nell´Isola sono già partiti interventi per la banda ultralarga su fondi regionali della precedente programmazione. Il dato è scaturito dalla conferenza stampa che si è svolta ieri a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e dell´assessore regionale degli Affari generali Gianmario Demuro. I primi cantieri saranno aperti a marzo, mentre la fine dei lavori è prevista per la primavera del 2017


CAGLIARI - La Sardegna gioca d’anticipo. Nell'Isola sono già partiti interventi per la banda ultralarga su fondi regionali della precedente programmazione. Il dato è scaturito dalla conferenza stampa che si è svolta ieri (martedì) a Roma, al Ministero dello Sviluppo economico, alla presenza del sottosegretario con delega alle Comunicazioni Antonello Giacomelli e dell'assessore regionale degli Affari generali Gianmario Demuro. I primi cantieri saranno aperti a marzo, mentre la fine dei lavori è prevista per la primavera del 2017. Anche altre sette regioni stanno partendo in questi giorni con piani per la banda ultralarga (Abruzzo, Calabria, Marche, Lazio, Puglia, Lombardia e Toscana) per un totale di 700 Comuni. L’intervento diretto in Sardegna ha un costo di 56milioni di euro (frutto anche del lavoro dell'Assessorato Regionale dell'Agricoltura, che ha rimodulato i fondi destinati allo sviluppo rurale). Nell'Isola, saranno interessati 324 Comuni, per un totale di 507577 cittadini e di 278768 unità immobiliari.

Secondo i dati dell’ultima consultazione pubblica (quindi compreso questo intervento), al 2018 in Sardegna la copertura con reti Bul sarà dell’87percento (50percento investimenti privati e 37percento con soldi pubblici) mentre le unità immobiliari a fallimento di mercato saranno pari al 13percento (comunque molto al di sotto della media nazionale, pari al 26,2percento). Il fabbisogno totale in Sardegna per il raggiungimento degli obbiettivi 2020 è pari a 279175305euro. Le risorse disponibili a livello regionale (Fesr/Feasr) per il raggiungimento degli obbiettivi 2020 sono pari a 95084390euro. Necessarie risorse aggiuntive dello Stato stimate in 184090915euro. "La Sardegna ha utilizzato al meglio le risorse disponibili e meritoriamente si colloca in cima alla classifica delle regioni italiane per la tempestività degli interventi. Voglio inoltre sottolineare il valore di questi progetti per lo sviluppo economico dell'Isola che vanta una consolidata esperienza nel campo delle nuove tecnologie”, ha dichiarato Giacomelli.

“È un dato di cui andare orgogliosi - ha commentato il presidente della Regione Autonoma della Sardegna Francesco Pigliaru – ed è un esempio eloquente dei risultati ambiziosi che è possibile raggiungere attraverso la programmazione unitaria. L'approccio integrato permette un impiego intelligente delle risorse, che attraverso la collaborazione preziosa tra Assessorati, come in questo caso, possono essere utilizzate per dare concretezza a una visione complessiva. Portare la banda ultralarga in centinaia dei nostri piccoli centri, soprattutto dell’interno, significa creare collegamenti digitali che sono fondamentali per garantire gli stessi servizi e gli stessi i diritti a tutti i nostri cittadini, così come per offrire a tutti i nostri giovani strumenti essenziali per la loro formazione”. “Il piano per la banda ultralarga rafforza il valore della rete pubblica e garantisce l'uguaglianza dei diritti dei cittadini nei 324 Comuni in cui non ci sarebbe stato l'intervento dei privati. In questo modo anche i cittadini e le imprese che vivono e operano lontano dalle città avranno accesso a infrastrutture per beneficiare di servizi sempre più evoluti di connessione. È' un grande motivo d'orgoglio ricevere questo riconoscimento nazionale frutto del lavoro unitario tra diversi Assessorati”, ha sottolineato Demuro.

“Con il programma di sviluppo della banda ultra larga nella aree rurali della nostra Isola si sostiene la crescita economica, culturale e sociale di tutta la Sardegna. Si costruiscono migliaia di ponti con il resto del mondo rendendo il gap dell’insularità nel nostro vivere quotidiano meno limitante soprattutto per i nostri giovani, nativi digitali, che attraverso le nuove tecnologie possono fare da motore della ripresa sarda. Come Assessorato e come Giunta abbiamo creduto in questo programma e dalle parole siamo passati ai fatti investendo risorse importanti previste nel vecchio programma di sviluppo rurale. Lo stesso abbiamo intenzione di fare con gli strumenti del nuovo Psr, così da permettere alla nostra regione di essere al passo con i tempi e di fare addirittura da apripista rispetto agli altri territori rurali dell’intero Paese”, ha spiegato l'assessore regionale dell'Agricoltura Elisabetta Falchi.

Nella foto (della Regione Sardegna): il sottosegretario Antonello Giacomelli e l'assessore regionale Gianmario Demuro


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