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A.B. 2 gennaio 2016
Sequestro sanitario di suini a Palmadula
I veterinari dell´Asl di Sassari sono intervenuti in un allevamento per un controllo sulla regolare registrazione di alcuni suini. I capi sono stati sequestrati


SASSARI - Nell’ambito dei controlli per il contrasto al pascolo irregolare ed illegale dei suini, previsto dal Piano Straordinario per la peste suina africana varato dalla Unità di Progetto Regionale della Regione Autonoma della Sardegna, i veterinari dell'Asl di Sassari sono intervenuti in un allevamento di Palmadula, su richiesta dei militari della locale Stazione dei Carabinieri, per un controllo sulla regolare registrazione di alcuni suini. Dalle verifiche, i diciannove capi presenti sono risultati non registrati all’anagrafe zootecnica come previsto dalle leggi vigenti.

I suini non sono risultati neanche controllati dal punto di vista sanitario, nei confronti del virus della peste suina africana, della peste suina classica, della malattia vescicolare e di Aujesky, così come previsto dai Piani sanitari nazionali e regionali. Si è quindi proceduto al sequestro sanitario degli animali. Al proprietario sono state assegnate alcune prescrizioni a cui dovrà ottemperare entro quindici giorni, pena il depopolamento dell’allevamento. Inoltre, è stato avviato l’iter per sanzionare il detentore degli animali con una multa di 10mila euro come da normativa.

Un sequestro che è solo la punta dell’iceberg di una serie di controlli che le Forze dell’Ordine e l'Asl stanno mettendo in campo con sempre maggiore determinazione e, a quanto pare, anche con ottimi risultati. Infatti, fino al 31 agosto 2015, era possibile regolarizzare i suini non registrati nel Comune di Sassari senza incorrere in sanzioni, così come deciso della Regione, che aveva voluto dare un’ulteriore possibilità a chi ancora si ostinava a stare fuori dalle regole. Attualmente, per tutti coloro che detengono suini non regolarmente registrati all’anagrafe zootecnica sono previste sanzioni amministrative, nonché rigorose prescrizioni che, se non rispettate, porteranno inevitabilmente all’abbattimento degli animali ed alla eventuale denuncia in caso di diffusione di malattia infettiva.

«Naturalmente non si vuole criminalizzare nessuno - dicono dal Servizio Veterinario dell'Asl - ma in un comparto ostaggio di pochi irresponsabili e per rispetto della gran parte degli operatori del settore che invece operano correttamente e secondo le regole, è doveroso un atteggiamento rigoroso da parte di tutti coloro che sono chiamati a questa imponente azione di contrasto. L’appello ai consumatori è quello di non acquistare fuori dal mercato ufficiale né carni fresche né insaccati di suino o cinghiale che potrebbero nascondere insidie sulla sicurezza alimentare. Il controllo sanitario sulle carni suine è fondamentale non solo per la problematica della peste suina ma anche per la prevenzione di alcuni patogeni trasmissibili all’uomo con il consumo di carni non controllate, quali la trichinella, salmonellosi, tubercolosi, leptospirosi e tutta una serie di altre patologie pericolose».


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